Confagricoltura: “Brexit senza accordo, rischio per comparto ortofrutticolo”

Il tema della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, tiene col fiato sospeso i governi di mezzo mondo per via delle ricadute negative che questa potrebbe avere sull’economia mondiale se avvenisse senza un accordo. Non è solo una questione internaziona, in quanto le sue conseguenze potrebbero aversi anche sull’economia regionale, in particolare sul comparto agricolo come afferma Fabrizio Lobene di Confagricoltura Abruzzo. Secondo Lobene: “I problemi principali si avrebbero nel comparto vitivinicolo, in quello orticolo del Fucino e per i prodotti trasformati. Il Regno Unito ha già  firmato un accordo di libero scambio sul vino con Nuova Zelanda ed Australia e ciò provocherà indubbie ricadute negative sulle nostre cantine che esportano oltremanica”. Le vendite del Made in Italy agroalimentare sul mercato britannico ammontano a 3,4 miliardi di euro l’anno. Solo per quanto riguarda il vino, l’aumento delle vendite nell’ultimo quinquennio è stato pari al 33.6%. E’ il terzo mercato di sbocco a livello europeo. Dal 2007, il giro d’affari ha fatto registrare un costante incremento nonostante le crisi economiche e le oscillazioni valutarie e per tali ragioni Confagricoltura è seriamente interessata che la vicenda Brexit si chiuda positivamente e con un accordo fra le parti. Solo per quanto riguarda il vino, l’aumento delle vendite nell’ultimo quinquennio è stato pari al 33.6%.

S.M.

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