Dalla cella alla piazza: manifestazione della Penitenziaria contro le carenze di personale

I poliziotti penitenziari delle carceri abruzzesi dicono “basta” all’immobilismo amministrativo che tiene in cancrena l’intero settore da anni. Per il 4 maggio è stata indetta dalle maggiori sigle sindacali una manifestazione che si terrà dalle 9:30, presso l’ex provveditorato di Pescara. Un modo per evidenziare i disagi che l’intero settore, nella regione abruzzese, vive da troppo tempo.

Aggressioni sul luogo di lavoro, pessima gestione della sanità penitenziari e i diritti soggettivi dei poliziotti negati quotidianamente sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto Sappe, Osapp, Uil PA/PP, Uspp, Fns Cisl, e FP Cgil a proclamare lo sciopero.

Ma il vero tallone d’Achille dell’intero settore è l’organico, ridotto all’osso e senza forza lavoro per gestire le situazioni esplosive che si verificano dietro le sbarre. La regione, infatti, ha una carenza di organico di 300 unità, con una percentuale che si attesta al 34%. Un dato molto più alto se paragonato alla media nazionale, attestata attorno al 14%.

“Abbiamo rappresentato a tutte le istituzione deputate, il disagio e la sofferenza dei poliziotti penitenziari che quotidianamente affrontano la gestione delle carceri di questa regione – scrivono le OOSS -. costretti a subire aggressioni giornaliere e offese di ogni genere, a lavorare con turni massacranti, sempre al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. I poliziotti penitenziari della regione Abruzzo sono stanchi di questo immobilismo delle istituzioni che nulla fanno per migliorare le condizioni delle carceri abruzzesi”.

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