“Decreti di valutazione di impatto ambientale inefficaci”, il GrlG contro il metanodotto Snam

Chiede una declaratoria di inefficacia di due decreti ministeriali il GrlG (Gruppo di intervento giuridico) che al ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e al ministero della Cultura si è rivolto per mettere nero su bianco ciò che nei fatti appare da tempo ormai evidente.

Il Gruppo chiede alle istituzioni di dichiarare inefficace i due decreti ministeriali che hanno dato il via libera al progetto del gasdotto Rete Adriatica Snam. Il motivo è da ricercare nel fatto che a distanza di dodici anni dai due provvedimenti (di durata quinquennale) non vi sia stato alcun avvio dei lavori. Il primo decreto (256/2011) contiene giudizio positivo sulle valutazioni di impatto ambientale per il tronco del gasdotto che da Foligno arriva a Sestino. L’altro, il decreto n. 70/2011 riguarda l’ok per la sezione del gasdotto che da Sulmona arriva fino a Foligno.

Non solo considerazioni legali spingono il GrlG a rivolgere l’istanza ai due ministeri, quanto il risvolto impattante del progetto relativo al gasdotto Rete Adriatica altrimenti noto come “gasdotto dei terremoti” che, come riporta il comunicato del Gruppo “oltre a provocare un immane scempio ambientale sull’Appennino, riesce ad interessare buona parte delle zone a maggior rischio sismico a livello europeo”.

Con un costo di 2,4 miliardi di euro si intende realizzare un’infrastruttura che interesserà “3 parchi nazionali, 1 parco naturale regionale e 21 siti di importanza comunitaria oltre ad aree a gravissimo rischio sismico e iderogeologico di Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche”, senza il rispetto della normativa comunitaria che imporrebbe un unico procedimento di valutazione di impatto ambientale, in questo caso mai effettuato. Tutto questo a fronte di un consumo di gas che in Italia continua a registrare un sensibile calo come dimostrano gli 86 miliardi e 200 milioni di metri cubi consumati nel 2005, scesi a 69 miliardi nel 2022, con un trend in futura diminuzione.

Gas trasportato e distribuito con le infrastrutture esistenti, già sovradimensionate rispetto al fabbisogno nazionale. Del resto lo stesso gruppo Snam prevede nel 2030 un consumo di gas di circa 60-65 milioni di metri cubi all’anno, a fronte di una complessiva capacità delle infrastrutture che tra gasdotti e rigassificatori arriva a 90 miliardi di metri cubi annui.

Dati che, secondo il Gruppo di intervento giuridico, dimostrano come il gasdotto Rete Adriatica sia “strategico solo per gli interessi del gruppo Eni e del gruppo Snam”. I due colossi secondo il GrlG, sfruttando il pretesto della guerra in Ucraina, continuano a giustificare “il vergognoso aumento delle bollette dovuto non alla carenza di gas ma alle manovre finanziarie delle grandi società che dominano il mercato”. Considerando inoltre che nel 2022 l’Italia ha esportato “3 miliardi e 400 milioni di gas , quantitativo superiore a quello che il Governo vorrebbe ricavare da nuove trivellazioni in mare e sulla terraferma” la conclusione che si può trarre è che in Italia il gas non manca. Motivo in più per chiedere la declaratoria di inefficacia dei due decreti. Con tutte le conseguenze del caso.

2 Commenti su "“Decreti di valutazione di impatto ambientale inefficaci”, il GrlG contro il metanodotto Snam"

  1. GrlG…gruppo
    di intervento giuridico…
    nell articolo (di fatto un copia&incolla delle solite fesserie dei fantomatici ‘comitati’)
    non si specifica cosa sarebbe, un altro comitato?
    un associazione?
    o cos’altro potrebbe essere di così importante secondo voi?
    ma per favore va….
    si al metano,si all HUB

  2. Articolo condivisibile al 100%. In Italia abbiamo cosi’ tanti metanodotti per il bisogno di due stati Italia. E il consumo crolla. Non abbiamo bisogno di nuovi metanodotti, abbiamo bisogno di rendere efficienti quelli esistenti, con manutenzione e riduzione delle perdite.

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