Elezioni provinciali: l’imbarazzo di Sulmona

Non sarà come nel 2017, senza competitori insomma. Alle urne, questa volta, ci si va davvero per la scelta del presidente della Provincia dell’Aquila, elezioni di secondo livello, ormai, che torneranno ad animare la politica il prossimo 18 dicembre.

Non ci sarà, insomma, il candidato unico come avvenuto quattro anni fa, quando Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro, aveva già vinto prima dell’esito delle elezioni.

Il presidente uscente, che quattro anni fa era un “civico puro”, questa volta sarà però il candidato ufficiale del centrodestra: quanto basta per armare la contromossa del centrosinistra, pronto a sfidare Caruso con la candidatura, molto probabile, del sindaco di Tagliacozzo (appena rieletto) Vincenzo Giovagnorio. Sindaco sostenuto da Giovanni Di Pangrazio e con potenziali aperture nell’area di centrodestra.

Si capisce da questa trasversalità diffusa, nonostante il “ritorno della politica”, che l’elezione alla Provincia è anche una questione territoriale e in questo la Valle Peligna, e in particolare Sulmona, gioca un ruolo decisivo, da ago della bilancia.

Il voto è infatti un voto ponderato: ogni consigliere comunale che si reca alle urne, cioè, conta a seconda del peso demografico che rappresenta. E se i consiglieri della città di L’Aquila e di Avezzano valgono circa 600 preferenze ognuno, quelli di Sulmona ne contano poco più di 300. E con L’Aquila che è di destra e Avezzano che vota Giovagnorio, un ruolo importante è destinato a recitarlo Sulmona che, però, si trova nell’imbarazzo tra l’essere maggioranza di centrosinistra da una parte, ma anche territorio contiguo e legato all’Alto Sangro (e quindi a Caruso) dall’altra.

Il risultato è che l’elezione provinciale rischia di essere un altro terreno di attrito per Liberamente Sulmona che già ha mostrato le sue differenze in occasione della scelta per l’elezione di presidente del consiglio, contrapponendo due candidature, quella di Maurizio Proietti e Teresa Nannarone, che rischiano di riproporsi ora alle provinciali.

Tra i papabili candidati consiglieri alla Provincia ci sono infatti i due consiglieri comunali più votati della coalizione: Maurizio Proietti corteggiato da Caruso (oggi avranno un incontro) e Teresa Nannarone pressata dal suo Pd, che però non sembra essere molto interessata alla posizione.

E se nel caso della presidenza del consiglio comunale tra i due litiganti, alla fine ha “goduto” il terzo (Cristiano Gerosolimo), in questo caso Sulmona potrebbe non godere affatto: il rischio, cioè, è quello che nessuno del capoluogo peligno riesca a prendere uno dei dieci seggi in lizza.

Se si vuole pesare, insomma, bisogna trovare unità d’intenti: entro il 28 novembre si dovranno presentare le candidature. Due settimane durante le quali la coalizione di maggioranza a Sulmona dovrà prendere una posizione ed evitare di andare in ordine sparso.

Commenta per primo! "Elezioni provinciali: l’imbarazzo di Sulmona"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*