Export: la crisi dell’automotive trascina l’Abruzzo al penultimo posto

E’ il pilastro dell’export abruzzese, che da solo copre il 19% del Pil regionale: il crollo nell’ultimo trimestre dell’automotive, dovuto agli stop causati dalla mancanza di materie prime e dalla corsa alle auto elettriche, incide pesantemente sul bilancio complessivo della regione.

Lo rileva uno studio realizzato per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, secondo cui tra luglio e settembre l’export abruzzese ha subito “un crollo dell’11,7%, in netta controtendenza con la crescita nazionale del 13,2%: un dato che piazza l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale”. Così facendo, la nostra regione si è in parte rimangiata quanto di buono seminato soprattutto nel primo dei due trimestri precedenti, che invece avevano prospettato una situazione con il vento in poppa per il primo e di sostanziale tenuta per il secondo: con un incremento rispettivamente del 12,6% e del 4,7%.

“L’incremento pur notevole del 13,2% ottenuto si pone ben al di sotto del 20,1% dalla media Italia – spiega Ronci -, ma il saldo positivo è dovuto come detto all’ottima performance registrata nel primo trimestre. Con il risultato che l’Abruzzo finisce ora per posizionarsi al 15° posto nella graduatoria nazionale”. In tutto una flessione di 338 milioni di euro, nonostante l’incremento di 92 milioni registrati negli altri settori.

Su base provinciale crescono il teramano (+58 milioni di euro) e il pescarese (+ 11 milioni), scende l’aquilano (circa 10 milioni in meno), crolla ovviamente il chietino (dove si trova la Sevel di Atessa) con 306 milioni di euro in meno nell’esportazione.

Tra i numeri positivi, quanto agli altri comparti, vanno segnalati soprattutto la chimica (+22), gli articoli in gomma ed apparecchi elettronici (+16 ciascuno), i prodotti in metallo (+15), gli alimentari (+10). “A preoccuparci è il trend evidenziato dai dati – commenta il presidente della Cna Abruzzo, Savino Saraceni – soprattutto perché non è facile ipotizzare il futuro del comparto dell’automotive. Certo, mantenere in Abruzzo la presenza di un colosso come la Sevel è ovviamente decisivo per l’economia del territorio, anche in ragione del suo grandissimo indotto. Strategici sono per il futuro di questo settore il corridoio est-ovest e l’attivazione della Zona economica speciale”.

Commenta per primo! "Export: la crisi dell’automotive trascina l’Abruzzo al penultimo posto"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*