Gal Abruzzo Italico Alto Sangro, emanati nuovi bandi per le imprese agricole

Confagricoltura L’Aquila incontra gli associati della Valle Peligna, Valle Subequana e Alto Sangro giovedì 27 ottobre 2022 alle ore 18.00 presso la sala riunioni di Spazio Pingue. Il meeting ha lo scopo di illustrare le opportunità previste dai bandi del Gal Abruzzo Italico Alto Sangro riguardanti gli interventi per ottimizzare le potenzialità delle produzioni locali specializzanti e caratterizzanti.

Saranno presenti all’incontro il presidente di Confagricoltura l’Aquila Fabrizio Lobene e il Presidente del Gal AIAS Rino Talucci.

Le linee di intervento a disposizione delle aziende agricole riguardano investimenti materiali ed immateriali connessi alla produzione primaria, alla trasformazione di prodotti agricoli e la loro commercializzazione, alla realizzazione o sviluppo di laboratori di trasformazione o punti vendita di prodotti agroalimentari tradizionali del territorio.Il sostegno pubblico concedibile, nella forma di contributo in conto capitale, è pari al 40% dei costi ammissibili e può raggiungere il 60% a determinate condizioni specificate nei bandi.

Il massimo del contributo concedibile agli imprenditori e aziende agricole varia dai 25.000,00 euro per le start up ai 50.000,00 euro. La scadenza delle domande è fissata al 14 novembre 2022.

“In occasione dell’incontro con i nostri associati della Valle Peligna, Valle Subequana e Alto Sangro verrà presentato il programma di rilancio dell’Organizzazione che prevede due nuove collaborazioni – afferma Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila – una tecnica ed una che si occuperà delle attività organizzative e sindacali, esse entreranno a far parte della squadra che opera da 25 anni nella sede di Sulmona in zona industriale s.s. 17 km. 95.500 dove Confagricoltura è presente con il Patronato ENAPA per l’assistenza sociale a tutto campo, il CAF centro di assistenza fiscale, il CAA centro di assistenza agricolo e l’Agenzia Assicurativa”.

4 Commenti su "Gal Abruzzo Italico Alto Sangro, emanati nuovi bandi per le imprese agricole"

  1. VIETARE AGRICOLTURA IN ABRUZZO. Queste minuscole aziende di illusione industriale, sono caricature assistenziali. Fa pena vedere i nostri cafoni popolari con cultura subumana, perché impresentabili altrove messi a lavorare dalla bieca propaganda di stato dei fazzoletti di terra con piccoli trattorini da 130 CV. Con il risultato davvero produttivo riportto dalla cronaca,di un numero enorme di morti per ribaltamento degli attrezzi se l’intero Abruzzo è scosceso avendo solo l’ uno per cento di pianura. Le aziende logiche con la tecnologia attuale sono anche di 50.000 ettari (Fucino è 14.000) con un parco macchinari di decine e decine di nuovi mezzi mastodontici anche di 1000 Cv di un solo proprietario e che riescono a produrre a prezzi irrisori potendo dominare tutti i mercati del mondo. Con i nostri metodi assistenziali (se a Fucino per esempio ci sono migliaia di aziende con migliaia di padroncini e con migliaia di incartamenti e di centinaia di commercialisti e avvocati per le piccole pratiche di pochi soldi) i costi di produzione sono esorbitanti e, l’imposizione del protezionismo si traduce in una tassa sui generi alimentari nei supermercati, per sostenere questo piccolo mondo antico.In sintesi, per la “invenzione” della superiore qualità del grano solina dobbiamo pagare cinque volte di più il reale valore del libero mercato,se le grandi aziende mondiali sono in grado di produrre e farti arrivare il grano nei porti italiani per qualche euro a quintale.

    • VIETARE PASTORIZIA IN ABRUZZO
      Davvero Exrom,
      Oltre l’agricoltura con i trattorini come i carri L35 del fascismo (dette scatole di sardine) contro i carri T52 o i carri Tigre, anche gli allevamenti tra i paeselli sono presepi di pochi capi, e con molti addetti di guardia per non fare danni ai terreni agricoli. È chiaro che grandi allevamenti estensivi di decine di migliaia di capi con 5 addetti,in aree pianeggianti del pianeta dove puoi viaggiare 8ore con la vettura senza incontrare una casa, producono a prezzi stracciati e con i nuovi grandi mezzi della logistica possono arrivare con forza a diminuire di moltissimo i costi del mercato protezionista italiano. Quindi in Italia non stanno lavorando,ma stanno fingendo di farlo ,come si fa ammujna ,e gli USA che hanno deciso questa politica per tenere a bada gli italiani, sta fingendo di crederlo, anche meravigliandosi della grande e strategicamente irrinunciabile qualità dei prodotti della sovranità alimentare italiani

  2. Giannelli Parax | 26 Ottobre 2022 at 21:01 | Rispondi

    Ci mancava nientemeno pure LA MAFIA DEI PASCOLI che vede Grizzly!! Apposta siamo poveri, perché c’è LA MAFIA DEI PASCOLI CHE CI OPPRIME.

  3. … quando eravamo poveri e io ero piccolo, vedevo tutti i campi del mio paese coltivati a grano, granturco e una moltitudine di orti e sulle montagne pascolavano decine di migliaia di capi di bestiame tra pecore e mucche e nelle stalle ogni famiglia allevava un paio di maiali… alla mietitura era una festa.
    Quando eravamo poveri e “ cafoni”, i terreni della Valle Peligna brulicavano di vigneti, di frutteti, di ortaggi rinomati per la loro bontà, di campi di grano… e tutto aveva un sapore di buono e fresco.
    Adesso che siamo diventati, se non ricchi benestanti… ho i capelli bianchi… e guardo i terreni del mio paese tutti in abbandono, e nella valle ci sono pochissimi vigneti e orti coltivati, i frutteti scomparsi, molti terreni incolti… e il cibo della grande distribuzione non ha più né sapori e né odori… allora penso che stiamo peggio adesso di quanto eravamo tutti più “poveri”.

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