Giostra: a Manaresca il drappo del cavallo

E’ di Manaresca il palio disegnato da Luna Berlusconi, una vittoria che torna nel Sestiere di largo Palizze dopo sette anni e che regala ai colori rossoblù anche il primato di testa di serie: otto pali in tutto. A regalare la vittoria al Sestiere è stato un esordiente, Lorenzo Melosso, 22 anni di Ascoli, per la prima volta sull’anello di piazza Maggiore come l’altro finalista, Tommaso Finestra, che vestiva i colori di Borgo Pacentrano. Una gara vinta all’anello, con tre cerchi infilati, rispetto ai due di Pacentrano e con un tempo più o meno simile: 30 secondi e 82 centesimi, rispetto ai 31 secondi del secondo.

Vittoria netta, dunque, senza storie e che si porta con sé anche il premio fair play.

A consegnare il drappo con la discussa testa di cavallo, l’attrice Ornella Muti, madrina dell’evento nei panni della regina D’Aragona.

Tra il pubblico, tra le autorità, anche il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che sembra aver fatto pace con la città di Ovidio con la quale sta avviando una serie di collaborazioni.

Ma la pace più significativa è quella tutta sulmonese, con l’ideatore e fondatore della Giostra, Gildo Di Marco, tornato a sfilare per il suo primo amore.

7 Commenti su "Giostra: a Manaresca il drappo del cavallo"

  1. Sulmona ieri nel suo abito rinascimentale ha mostrato tutto il suo splendore. Spumeggiante, bella, colorata. Una vera e propria opera d’arte. La giostra è un patrimonio della città che va salvaguardato,
    adeguatamente valorizzato e strutturato affinché possa diventare uno dei volani per l’auspicata ripresa economica della città.
    Non c’è che dire, una manifestazione così non poteva che nascere nella più bella città d’Abruzzo in un contesto scenografico impareggiabile che tutti ci invidiano.

  2. Quando abbiamo l’oro in casa e non sappiamo che lamentarci | 31 Luglio 2023 at 17:15 | Rispondi

    Esatto ed aggiungo che vicino a me c’erano delle famiglie di Isernia venute apposta per la giostra che esaltavo l’evento ed erano un pizzico invidiosi come a Sulmona ci fossero tanti eventi (a seguire muntagnjazz) mentre da loro era tutto morto…

  3. Concordo.
    Riflettevo, tra l’altro, sul fatto che il contesto scenografico unico offerto dallo splendido centro storico unitamente alla strepitosa e capiente Piazza Maggiore, renderebbe probabilmente irripetibile la manifestazione in qualsiasi altra città abruzzese.
    “La più umbra delle città abruzzesi”, così si sono espressi alcuni turisti di Gubbio, “da’ lustro alla vostra regione”.

  4. Bella città, lo sappiamo, ma restia a coinvolgere adeguatamente le altre realtà del circondario.

  5. La giostra è piena di storia e del fascino dell’antico passato, no la madonna che scappa in piazza, una cazzatella inventata di recente.
    Ahahahah

  6. La Madonna che scappa in piazza è un altro importante patrimonio della città che rappresenta uno dei riti religiosi più originali ed evocativi che abbiamo in Italia e che richiama puntualmente migliaia di turisti anche stranieri molto affezionati alla manifestazione. Derubricarla a “recente cazzatella” non rende giustizia ad una tradizione ancorata fermamente nel cuore e nella mente dei sulmonesi e che affonda le proprie radici ancor prima del 1600 quindi anch’essa, come la giostra, in epoca medievale.
    Tutto ciò che ha a che fare con Sulmona ha il sigillo della storia, altro che “recente cazzatella”.
    Studi e si informi, egregio C.c. prima di sparare minchiate.

  7. Applausi!!

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