Il Comune delle cause perse: una montagna di debiti fuori bilancio

Quelli che saranno portati in commissione Bilancio lunedì prossimo sono solo una parte di quelli ancora da pagare: oltre centomila euro di debiti fuori bilancio che il Comune dovrà sborsare in virtù di cause perse e in alcuni casi di decreti ingiuntivi. Cause in gran parte esercitate da ex dipendenti comunali che nella vecchia “casa” hanno lasciato i cassetti aperti da cui attingere per godersi al meglio la pensione. Soldi dovuti, per carità, come ha d’altronde riconosciuto il tribunale e, per alcuni di loro, meritati sul campo secondo il nucleo di valutazione che ha giudicato l’adempimento degli indirizzi del Peg sempre positivamente. Nonostante la percezione non sia stata proprio la stessa da parte dei cittadini-utenti.

Torna così a bussare cassa a palazzo San Francesco l’ex dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo che, dopo essersi fatto pagare 30mila euro nel giugno scorso, ora ne chiede altri 35mila (spese e interessi compresi). Il motivo è sempre lo stesso, seppur differito negli anni: se il debito riconosciuto a giugno era per le indennità di risultato dal 2013 al 2015, questa volta i compensi sono per le annualità 2016 e 2017, con quelle 2018 e 2019 ancora appese (e per le quali è facile immaginare una nuova, prossima, causa). Nel biennio in questione, infatti, D’Eramo ha ottenuto un punteggio di 7,2 e 6,5 per le sue prestazioni: quanto basta (superiore a 6) per pretendere l’indennità di risultato.

Ancor più delicato, per le implicazioni che potrebbe avere in futuro, è l’altro debito fuori bilancio da riconoscere all’ex comandante della polizia municipale Antonio Litigante che, contro il Comune, ha già vinto due cause da centinaia di migliaia di euro. Questa terza causa, però, è particolarmente interessante per palazzo San Francesco perché si riferisce al periodo nel quale Litigante, a differenza delle altre due cause, aveva già rinunciato a svolgere alcune mansioni tipicamente dirigenziali ovvero al periodo che va dal 2014 al 2016. La causa vinta riconosce all’ex comandante comunque di aver svolto mansioni superiori, anche se non da dirigente: acquisto di divise, liquidazioni, sottoscrizione di determine, gestione risorse umane, etc. Un totale di 86mila euro di risarcimento, anche questo spese e interessi compresi.

Meno pesante (poco più di 4mila euro) il terzo debito fuori bilancio che si andrà a riconoscere e relativo all’intervento d’urgenza fatto dalla ditta Spinosa Scavi nell’ottobre 2017 sulla caldaia dello stadio Pallozzi (la cui gestione era, tra l’altro, proprio in capo al quarto settore guidato da D’Eramo) dove la rottura della caldaia aveva reso necessario un intervento sulla fogna.

La lista, in realtà, non è ancora finita, perché nella relazione sullo stato dei debiti che era stata richiesta già da tempo all’assessore (ormai ex) al Bilancio sono indicati altri debiti fuori bilancio che a breve piomberanno sulle casse comunali: almeno un altro paio di cause di dipendenti e poi ancora fornitori non pagati.

Conti da tenere sotto controllo e che sotto controllo non sono, in un momento in cui, tra l’altro, non esiste neanche un assessore al Bilancio dopo le dimissioni di Mariani per l’assunzione della moglie in una cooperativa di servizi del Comune.

4 Commenti su "Il Comune delle cause perse: una montagna di debiti fuori bilancio"

  1. …a chi toccherà pagare? 🤣😂😡

  2. di determine ne ho firmate migliaia..DI ACQUISTI NE HO FATTYI PER SVARIATI MILIONI DI LIRE E DI EURO..NEL MIO UFFICIO ABBIAMO PROGETTATO E REALIZZATO PIani sociali,centri diurni,asili nido,centro ambientale etc……..mai preteso una lira o un euro pur svolgendo mansioni sicuramente superiori! non me ne rammarico.. vorrei però che la montagna di debiti facesse carico a chi pur potendo e dovendo non ha vigilato e a chi nel nucleo di valutazione ha attribuito punteggi sufficienti per la liquidazione dell’indennità di risultato pur in mancanza di risultati veri e quantificabili.!!!!!

  3. Nucleo di valutazione composto da? Completate per favore con questa informazione, per capire se i valutatori hanno le competenze necessarie a valutare l’operato dei dirigenti e consentire di premiarli così generosamente.

  4. francesco.valentini1935 | 8 Ottobre 2020 at 19:53 | Rispondi

    Sulmona purtroppo si presenta ad ogni occasione paese da operetta:conoscendone la storia non puo’ non dispiacere. Adesso con questi debiti fuori bilancio che ci deliziano da anni abbiamo superato ogni limite e poiche’ sono pagati dal cittadino non sarebbe il caso di andare in fondo per conoscere i responsabili e addebitare loro quanto percetto dai ricorrenti? Le funzioni superiori,se ci sono state,sono state consentite per anni: ed allora? Ai posteri l’ardua sentenza ma i debiti fuori bilancio li paghiamo tutti in silenzio:ed altri si stanno preparando: forse le “funzioni superiori” non sono adatte all’indole italica.A risentirci.

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