Il patteggiamento

Lo sciopero, o meglio l’astensione, sarà revocata domani dall’assemblea del Foro degli avvocati di Sulmona che, in teoria, saranno in astensione solo oggi a fronte dei dieci giorni annunciati. In sostanza, però, le toghe torneranno ad essere operative lunedì prossimo, perché il codice di autoregolamentazione impone cinque giorni di preavviso prima di revocare il provvedimento.

Il tutto, ovviamente, se oggi, come concordato e preannunciato con il governo, passerà l’emendamento sulla proroga alla chiusura del tribunale di Sulmona (e degli altri tre “minori” abruzzesi) fino a fine 2023. Un “patteggiamento” che dovrebbe essere ormai cosa fatta, ma che, a vedere come sono andate le cose, non era assolutamente scontato.

In molti, per diverse ragioni, principalmente politiche, si sono prodigati dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto con la ministra Cartabia chi ad esaltare e chi a sminuire l’obiettivo raggiunto.

E’ vero che la proroga non risolve la battaglia per la salvaguardia del tribunale di Sulmona, ma vista la palese contrarietà della ministra, che d’altronde insieme al Presidente della Repubblica rieletto (e quindi ancor più forte) era nella Corte Costituzionale che bocciò il ricorso fatto nel 2013, si può considerare un mezzo miracolo. Tanto più che anche il presidente Draghi ha imposto alla sua maggioranza un governo delle riforme da fare e non solo da annunciare, fino a minacciare di mandare tutto all’aria.

L’apertura concessa, quindi, fa ben sperare sul fatto che davvero il governo sia disposto ad aprire un confronto sulla riorganizzazione della geografia giudiziaria nel Paese, verificare gli effetti delle chiusure e l’efficienza delle non chiusure.

Una disponibilità che è dovuta in modo particolare ad una strategia che ha preferito il confronto al braccio di ferro, la diplomazia allo scontro aperto e di cui bisogna dare atto in modo particolare agli avvocati (al presidente Luca Tirabassi a Sulmona) di aver perseguito, anche quando venne annullata, tra molti mugugni e perplessità, la manifestazione in piazza il 14 settembre scorso per evitare la strumentalizzazione politica della battaglia.

Non che la campagna elettorale non si sia nutrita del tema, anzi, però l’aver evitato di scendere in piazza ha probabilmente contribuito a distendere gli animi tra tutte le forze politiche (che c’è da dire hanno fatto la loro parte) e a non indisporre il governo.

Così come azzeccata si è rivelata la scelta per Sulmona di non isolarsi nella battaglia, ma di procedere all’unisono con gli altri tre tribunali interessati: perché, a dirla tutta, Sulmona, che ha il tribunale tra i più piccoli d’Italia, da sola era quella che aveva meno possibilità di ottenere risultati. Persino l’oggettiva impossibilità dell’Aquila di accorpare la mole di lavoro e personale dei due tribunali minori, vale molto nel caso di Avezzano, molto meno per quello di Sulmona.

Per una volta, insomma, se non una medaglia, ma almeno un pubblico riconoscimento va dato a chi ci ha messo la faccia e la testa, scegliendo la strada meno popolare e populista della mediazione.

Ora, però, inizia la battaglia vera: un’opera di convincimento, con dati alla mano, sulla bontà di evitare la chiusura anche nel 2023. C’è un anno e mezzo di tempo per armare le truppe che affronteranno probabilmente un altro governo.

4 Commenti su "Il patteggiamento"

  1. Un tribunale fantasma | 21 Febbraio 2022 at 01:15 | Rispondi

    Sulmona sarebbe il più piccolo tribunale d’Italia..e per cosa ,per numero di cause civili e penali ? Quindi con questa numeri esigui a che pro stare aperti solo per far contenti la categoria degli avvocati..????

  2. Ma questa fregnaccia che il tribunale di Sulmona è il più piccolo d’Italia dove l’avete trovata? I più piccoli in Italia sono: Larino, Isernia, vallo della Lucania, Tempio Pausania, Lanusei, Sondrio, Aosta, lagonegro, Urbino, Ivrea, palmi, Locri, Paola, Castrovillari, Patti, e questi sia per abitanti che per geografia giudiziaria…poi c’è ne sono diversi che più o meno hanno gli stessi abitanti di Sulmona…

    • Dovresti informarti prima tu…molte di quelle che hai citato sono province…

      • Purtroppo quando uno non studia poi spara fregnacce tre province in tutto sul rimanente…comunque non c’entra una beata mazza che sei provincia in quanto sei piccola e con pochi comuni…se vale lo stesso ragionamento…accorpare perché sei un piccolo tribunale…

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