La cultura ai tempi del Covid-19, si naviga a vista

Sospesi, rimandati nei casi migliori, resta il fatto che questo, per il mondo della cultura, si sta trasformando in un periodo davvero complicato. Gli eventi saltano e bisogna farsene una ragione perché se si rispettano le prescrizioni ministeriali allora “non s’ha da fare” e come si può altrimenti. Perché va bene non cadere nella psicosi generale e nel non rintanarsi a casa, dall’altro è sempre buona premura osservare quell’ormai noto metro di distanza.

Così al bando tutte le possibilità di ritrovarsi spalla a spalla con il proprio vicino di poltrona, anche se qualcuno, in tempo di crisi, ha trovato fortunatamente una soluzione, e si sa che ci sono sempre opportunità da valutare che altrimenti non verrebbero neanche mai considerate. Ad esempio il Cinema Pacifico si è reinventato e proseguirà la sua programmazione nel rispetto del decreto ministeriale osservando il metro di distanza tra gli spettatori in sala. In questi giorni sul maxi schermo “Judy”, la storia degli ultimi concerti della cantante e attrice Judy Garland a Londra, con Renée Zellweger per la regia di Rupert Goold. Salterà, invece, la rassegna “I 100 anni di Federico Fellini” perché se in una giornata normale è facile gestire e rispettare il metro, diverso diventa in occasione di una rassegna che prevede nella selezione i film: La dolce vita, Otto e mezzo e Amarcord.

Rimandato l’atteso violinista Uto Ughi per la stagione della Camerata, l’associazione, in realtà, è stata costretta a mettere mano a più di un concerto. E’ saltato ieri il Duo Tassini – Pezone; l’8 marzo Uto Ughi e Bruno Canino rimandato al 19 aprile con lo stesso biglietto per chi vorrà presenziare che, in caso contrario, sarà rimborasato; il 15 marzo non suonerà il Quintetto Bottesini; il 22 niente Camerata Ducale; il 29 marzo salta anche il Giovane Orchestra d’Abruzzo “Omaggio a L. van Beethoven”. “Le eventuali nuove date – spiega la Camerata – fissate in accordo con gli artisti sopra menzionati saranno comunicate nei prossimi giorni”.

“Ieri tutte le associazioni nazionali si sono confrontate – commenta Gaetano Di Bacco, direttore artistico della Camerata Musicale Sulmonese -. Per noi della Camerata, al momento, c’è un mancato introito, per Uto Ughi avevamo già pagato un anticipo, il concerto è stato rinviato ma speriamo che nel tempo non succeda più nulla. L’attività si ferma, la vendita si ferma, abbiamo bloccato le prenotazioni negli hotel, i service, le persone della cooperativa che lavora al teatro. Contiamo di recuperarle ma la vedo difficile, aspettiamo notizie dal Fus su come muoversi. Teoricamente dovremmo restituire i biglietti nel caso gli spettacoli non si faranno più e avevamo investito già sulla pubblicità. Navighiamo a vista”.

E non è difficile frequentare le piazze virtuali senza imbattersi di chi all’interno del mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura lavora a partita iva. L’effetto Coronavirus non è da sottovalutare dal punto di vista lavorativo con molti giovani che stanno lamentando un duro colpo alla propria attività economica, un dramma. A riguardo scarsi, e legate alle zone rosse del nord Italia, sono i supporti statali. Ieri il governo nazionale ha previsto lo stanziamento di 7,9 miliardi di euro, al momento per la cultura italiana è stato stimato un dato di 18 milioni di euro.

Simona Pace

Commenta per primo! "La cultura ai tempi del Covid-19, si naviga a vista"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*