La ferrovia abusiva, il Tar condanna Tua per l’occupazione dei terreni del “binario fantasma”

Occupazione d’urgenza, si disse e si scrisse, perché la ferrovia dell’Alto Sangro doveva viaggiare non si sa verso quali mete e quali numeri. Milioni di euro spesi inutilmente, al momento, in realtà, visto che dopo oltre dieci anni da quell’urgenza, il binario che collega a Castel di Sangro la strada ferrata di Rfi e quella che era delle Ferrovie Alto Sangro (poi acquisita da Tua), non è ancora in funzione. Non è mai entrata in funzione.

Al danno, poi, si è aggiunta ora la beffa, perché l’altro giorno il tribunale amministrativo regionale di Pescara ha dato ragione ai proprietari dei terreni che furono espropriati grazie a quel provvedimento d’urgenza che, però, non si è mai completato, fermandosi cioè ai decreti che vennero fatti nel 2012 e nel 2014 e con i quali si avvertiva i privati che oltre 10mila metri quadrati dei loro terreni sarebbero stati acquisiti per cause di forza maggiore.

Inutili e decaduti gli atti, ha stabilito il Tar, e inutili, soprattutto, dice la logica, le opere eseguite: rotatorie, strade, scarpate, galleria artificiale per il tracciato ferroviario, manufatti in calcestruzzo, drenaggi, linea per la fibra ottica.

I proprietari dei terreni si sono così rivolti ai giudici amministrativi, chiedendo di riconoscere l’occupazione illegittima delle loro proprietà e il Tar gli ha dato ragione, stabilendo che Tua deve ora indennizzare i proprietari o, ipotesi alquanto impraticabile, restituire i terreni ai ricorrenti, previa riduzione in pristino. Cioè smantellare tutto quello fatto.

Si andrà, verosimilmente, ora, verso un risarcimento che si auspica in via stragiudiziale, anche se le parti sono ancora lontane dal concordare un prezzo: i ricorrenti chiedono circa 500mila euro, Tua ha offerto poco più di 50mila euro.

La pubblica utilità, d’altronde, è scaduta sulla carta e nei fatti.

2 Commenti su "La ferrovia abusiva, il Tar condanna Tua per l’occupazione dei terreni del “binario fantasma”"

  1. E brava la TUA, ora però fate pagare i dirigenti di tasca propria e non l’azienda con i soldi dei contribuenti

  2. Prima di puntare il dito contro altri.verificare chi ha dato il via libera e perché il progetto non è decollato e di conseguenza i responsabili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*