La Corte Costituzionale si
è pronunciata decretando l’inammissibilità del quesito referendario promosso
dalla Lega a seguito dell’approvazione del testo da parte di otto Consigli
regionali d’Italia. In merito la Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara
Marcozzi scrove: “Il quesito referendario proposto dalla Lega per modificare la
legge elettorale nazionale è irricevibile e viene definito ‘eccessivamente
manipolativo’. Ciò significa che i rappresentanti leghisti di otto consigli
regionali, tra cui anche quello dell’Abruzzo, non solo hanno piegato le
istituzioni in nome della propaganda di Salvini, ma lo hanno anche fatto senza
essere in grado di scrivere un documento accettabile. Siamo davanti al trionfo
del pressapochismo e dell’incapacità istituzionale”.
I leghisti proponevano l’abrogazione della parte proporzionale della legge
elettorale nazionale, trasformandola di fatto da un sistema misto ad un sistema
maggioritario. “I Consiglieri regionali della Lega – scrive Marcozzi – in
particolar modo i delegati del Consiglio per la presentazione del quesito
referendario Montepara e Angelosante, non sono mai stati in grado di fornire
risposte concrete, basate su sentenze o precedenti giuridici, alle nostre
domande, evidenziando un profondo imbarazzo per l’intera durata della
discussione. Evidentemente si sono trovati costretti a obbedire ai diktat
arrivati da Roma e da Pontida, difendendo l’indifendibile”.
“Ora che è arrivata la pronuncia ed è stata ufficializzata l’inammissibilità
del quesito – conclude Marcozzi – invito gli esponenti della Lega ad assumersi
le proprie responsabilità, mettendo da parte la propaganda ed evitando di
trovare nemici o di additare la Corte Costituzionale di colpe che,
evidentemente, non ha. Non siamo di fronte a nessun tipo di complotto, ma a un
pronunciamento, basato sulla nostra Carta Costituzionale, che deve essere
rispettato. Le uniche persone che devono rispondere agli italiani e agli
abruzzesi del loro comportamento irresponsabile, sono gli stessi esponenti
politici della Lega che hanno prima scritto e poi difeso un testo palesemente
sbagliato, causando gravi danni economici alle casse anche della nostra
Regione, costretta a perdere giorni di lavoro per affrontare la questione.
Ricordo alla maggioranza di centro destra che gli abruzzesi chiedono alla
Giunta non di intervenire sulla legge elettorale nazionale, ma sulla sanità,
sul trasporto pubblico, sul lavoro, su una visione di sviluppo economico per i
prossimi decenni del nostro territorio. Tutte cose che, in questo fallimentare
primo anno di governo regionale targato Marsilio, non si sono viste”.
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