Lupi, grifoni e corvi: la mattanza non si ferma a Cocullo

Nove lupi, cinque grifoni e due corvi imperiali: la mattanza di Cocullo ai danni degli animali selvatici si sta trasformando in una strage. Ai rinvenimenti fatti nei giorni scorsi lungo il corridoio ecologico tra il Parco nazionale d’Abruzzo e il Parco Sirente-Velino, si sono aggiunte infatti altre carcasse di animali, per un totale da brividi e scene indegne di un territorio protetto.

A lanciare l’allarme e soprattutto l’appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine, perché si intervenga subito e con risolutezza, sono i volontari della Rewilding Apennines e di Salviamo l’orso, che sono quelli poi che hanno trovato le vittime durante le operazioni di monitoraggio e controllo condotte insieme ai carabinieri forestali e al servizio sorveglianza del Parco nazionale d’Abruzzo.

Sempre a Cocullo negli anni scorsi, nella stessa area e nello stesso periodo, sono avvenuti episodi analoghi, che in un caso hanno ucciso per avvelenamento anche due aquile reali.

A qualcuno, evidentemente, quei predatori danno troppo fastidio.

“Lo spargimento di bocconi avvelenati o carcasse con veleno sul territorio è una pratica criminale che deve essere combattuta e condannata – scrivono gli ambientalisti – e che rappresenta una minaccia per la sicurezza, non solo della fauna selvatica, ma anche dell’uomo e degli animali da compagnia. L’impatto di queste attività illegali è enorme e spesso difficile da verificare nella sua totalità, riflettendosi a cascata su tutti gli animali che di volta in volta si alimentano su queste fonti”. 

Ventitré associazioni ambientaliste hanno così inviato una lettera alle autorità nazionali, regionali e locali per chiedere con forza incisive azioni di prevenzione del fenomeno degli avvelenamenti e di rafforzare le procedure di intervento e investigazione, al fine di ridurre il più possibile questo gravissimo rischio per la biodiversità e per le comunità umane, rendendosi disponibili a un incontro.

“Infine, ci rivolgiamo a ogni singolo cittadino – aggiungono gli ambientalisti -, affinché sia consapevole che questi crimini sono purtroppo ancora presenti e possa farsi portavoce di una cultura diversa, fatta di conoscenza e rispetto della natura, di attaccamento al luogo e di coesistenza con la fauna selvatica”.

5 Commenti su "Lupi, grifoni e corvi: la mattanza non si ferma a Cocullo"

  1. beatrice ricottilli | 17 Maggio 2023 at 12:32 | Rispondi

    E’ davvero difficile commentare questa pessima storia di gratuita inciviltà. “Pratica criminale” è la definizione perfetta per chi ( certamente non può essere definito”uomo” nè “individuo”)perpreta tale intollerabile crimine contro la Natura CHE è’ DI TUTTI. Ci vorrebbe un bambino, un nostro figlio, un nipote, aL qualE ABBIAMO INSEGNATO L’AMORE E SOPRATTUTTOIL RISPETTO PER IL PIANETA CHE ABITANO, che, guardando il criminale dritto negli occhi, gli chieda:”Perchè l’hai fatto”?

  2. Ma è dato per certo che trattasi di bocconi avvelenati? Sono stati rinvenuti? E se fosse un’epidemia???

  3. I pastori in senso generico sono una piaga per l’ambiente naturale, per la flora e soprattutto per la fauna. Dietro all’alibi della salvaguardia delle greggi nascondono ignoranza, inciviltà e soprattutto innata crudeltà, probabili reazioni alla consapevolezza di quel che sono.

  4. Ma Cocullo e’ una Metropoli di milioni di abitanti? Con tutta la Tecnologia a disposizione e’ cosi’ difficile catturare questi imbecilli forse gia’ noti a qualcuno e punirli severamente?

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