Mafia dei pascoli, riparte la battaglia

Il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha respinto il testo di legge, non ferma la battaglia. La consigliera regionale Antonietta La Porta è infatti intenzionata a correggere, dove necessario, la legge contro la mafia dei pascoli, di cui si era fatta interprete, per cercare di mettere fine ad una piaga che costa agli allevatori e all’economia degli abruzzesi milioni di euro l’anno.

Ieri, così, c’è stata una riunione all’hotel Manhattan di Sulmona con gli allevatori e a cui hanno partecipato l’assessore regionale Imprudente, il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero, l’assessora Catia Di Nisio, la responsabile del Forum regionale contro le mafie Teresa Nannarone e ovviamente le associazioni di categoria con Confagricoltura.

“La sentenza ribadisce che l’uso civico è sempre e solo a favore dei Cives insediati storicamente e da generazioni nei vari territori, rafforzando il concetto di consuetudine. È su questo punto che bisogna fare forza per, finalmente, trovare la giusta formula atta a contrastare la mafia dei pascoli – commenta Antonietta La Porta -. La Lega, io in prima persona, continueremo a batterci e impegnarci in tal senso, restando al fianco delle categorie produttive di questa Regione e della Nazione. Stiamo lavorando e lavoreremo facendo tesoro delle indicazioni della sentenza sugli atti necessari da produrre per difendere i nostri allevatori e combattere questa piaga”.

Il sistema di frode della mafia dei pascoli si basa sull’indebito ottenimento dei contributi europei, con spesso fittizie aree dedicate al pascolo che servono solo per intascare i contributi. Un’inchiesta, tra le altre, della procura di Messina, scoprì due anni fa che nei possedimenti fittizi gestiti dalle cosche mafiose siciliane c’erano diversi terreni abruzzesi.

2 Commenti su "Mafia dei pascoli, riparte la battaglia"

  1. Il Comandate Leonardi | 15 Gennaio 2022 at 15:34 | Rispondi

    Alle parole fate seguire fatti concreti per favore, TUTTI INSIEME… e questa è una bella notizia, elaborate un testo condiviso e non attaccabile giuridicamente e rapidamente approvatelo in Consiglio Regionale.
    Non “ allargate “ le maglie d’ingresso, e mettete nero su bianco che almeno la metà degli introiti di fida pascolo o d’affitto dei pascoli montani vadano spesi – TASSATIVAMENTE – per migliorare le condizioni di vita dei pastori locali, degli stazzi, degli abbeveratoi e dei rifugi pastorali, nonché la viabilità di accesso agli stessi. Se necessario realizzandone di nuovi.
    Lo dovete agli allevatori Abruzzesi ed a chi negli anni ha combattuto e fronteggiato, rischiando spesso in prima persona, contro la cosiddetta “ Mafia dei Pascoli” .

  2. Comandante Leonardi grande intervento parole sante speriamo che siano recepite dagli addetti ai lavori. Io aggiungo che le indagini sulla cosidetta “Mafia dei Pascoli” sia affidata a veri investigatori e non a dei dilettanti allo sbaraglio.

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