“Mario Quaglieri come un Don Abbondio”. La risposta di Angelilli al latinorum dell’assessore regionale

“Si piglia gioco di me? Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?”. Non trova parole migliori di quelle che il Manzoni faceva pronunciare a Renzo il candidato consigliere del Partito Democratico, Guido Angelilli. per rispondere alle affermazioni dell’assessore regionale, Mario Quaglieri. La replica di Angelilli arriva a seguito del comunicato diramato ieri da Quaglieri, che aveva preso in prestito la locuzione del latino Catone “disce, sed a doctis, indoctos ipse doceto” (impara ma da coloro che sanno, insegna a coloro che non sanno).

Un latino non gradito al sindaco di Pacentro Angelilli per il quale “la reazione scomposta di Quaglieri la dice lunga sulla mancanza di argomenti in tema di Aree interne”. Un modo per confondere, secondo Angelilli, degno di un “novello Don Abbondio” che però di fronte a sé non ha il Renzo manzoniano ma persone in grado di capire bene “che quando gli esponenti del centrodestra sono colpiti nel segno, sanno solo alzare la voce e guardare il dito anziché la luna”.

Si sente toccato nel vivo Guidi Angelilli, sindaco di un paese appartenente a quelle Aree Interne i cui problemi la Regione pensa di risolvere “semplicemente con l’individuazione di altre due aree che appartengono alla strategia e sulle quali sono stanziati 1.400 mila euro”. Piuttosto che pensare alla marginalità di un territorio che solo il miglioramento dei servizi, dalla mobilità alla sanità alla formazione del lavoro, è in grado di risollevare.

Abbassare i toni, chiede Angelilli per “prendere atto di quanto non sia stato fatto e di quanto ci sia ancora da fare”, interventi che richiedono visione strategica e soprattutto incentivi. Perché “da sindaco di Pacentro ho imparato a riconoscere, affrontare e risolvere le esigenze del cittadino, dalla più piccola alla più importante” continua il candidato consigliere del PD rivendicando quanto fatto dalla sua amministrazione in un paese delle Aree interne, le stesse di cui Quaglieri e il governo Marsilio continuano a parlare da cinque anni senza “riuscire però a fornire risposte concrete”.

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