Omaggio a Gianfranco Di Piero. Un ricordo di una lettrice

Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di una nostra lettrice del neo eletto sindaco Gianfranco Di Piero

Il mio unico incontro con Gianfranco Di Piero avvenne in occasione di un progetto, una mostra documentale, una delle tante pensate e nate nell’Archivio di Stato della nostra città. Lui era assessore alla cultura della Città di Sulmona ed io incaricata della valorizzazione del materiale documentale. Parlo di molti anni fa. Ci intendemmo subito ma quella fu per me la prima e l’unica volta che riuscii a relazionarmi con un assessore preposto. Da allora non ci siamo più visti. Eppure, in questi giorni, ascoltandolo, l’ho ritrovato uguale a quel tempo. La sua adesione alla politica intesa come concezione etica e impegno intellettuale, che pure rifugge qualsiasi ostentazione, l’eleganza e la semplicità dello stile di vita che ne caratterizza l’esistenza, come allora mi ha di nuovo affascinato. Ma il fascino è derivato soprattutto dalla sua oratoria: parole che diventano ideologicamente politica cioè conoscenza, cultura che si trasformano in arma e strumento in virtù dei quali ha guadagnato consensi nei ceti più disparati. Così come le citazioni, sorprendenti, da Dante a S. Agostino, a Capograssi, intercalate nel discorso con l’unico scopo di renderle ecumeniche, dottrina.  “ La dottrina del buon governo” è quello che trapela dal pensiero di Gianfranco e dalla sua persona. E’ quella che auspicava il grande Arpinate, il princeps dell’oratoria. Mi piace pensare che se Cicerone fosse vivo apprezzerebbe in questo nostro uomo nuovo e primo cittadino di Sulmona il fulgore di ciò che lui ci ha tramandato e per cui venne ucciso: l’egemonia della parola che, nutrita di ampia cultura, sia letteraria, sia storica sia  filosofica diventa democrazia.
Buon governo, Gianfranco.  

Beatrice Ricottilli