Positivo il paziente ricoverato a Sulmona

E’ positivo il cinquantatreenne di una frazione di Castel di Sangro ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Sulmona con una brutta polmonite. Il risultato del tampone è arrivato questa mattina e ha confermato quello che era stato un sospetto nato già dal pronto soccorso di Castel di Sangro dove il cinquantatreenne, un artigiano che vive solo nella piccola frazione di Castel di Sangro, si era recato sere fa con sintomi evidenti e affanno respiratorio.
L’uomo, che si era recato nel pre triage di Castel di Sangro, anziché rispettare la procedura chiamando il 118, non è chiaro per quale motivo, è stato poi trasferito a Sulmona anziché all’Aquila, dove di solito vengono trattati i sospetti casi di Covid 19. E questo nonostante il giorno stesso la sindaca Annamaria Casini avesse avanzato al manager Asl la proposta di realizzare a Sulmona un ospedale Covid free.


L’artigiano si trova ora nell’unica sala a pressione negativa esistente nell’ospedale di Sulmona e le sue condizioni appaiono gravi, anche se in leggero miglioramento rispetto alle prime ore del suo ricovero.
La speranza è anche che il suo ricovero sia stato trattato con le dovute cautele e prevenzioni in un ospedale dove mancano anche i dispositivi di protezione individuale per il personale e in un territorio dove sostanzialmente finora il contagio non è stato presente in modo endemico. A Castel di Sangro, intanto, sono state messe in isolamento domiciliare altre circa dieci persone, tra cui il padre dell’artigiano.
Ieri, invece, è arrivato l’esito del tampone anche dell’ultranovantenne, sempre di Castel di Sangro, che era stata sospettata di essere malata di Coronavirus. Il tampone, il primo almeno, ha dato fortunatamente esito negativo.

16 Commenti su "Positivo il paziente ricoverato a Sulmona"

  1. Mi sembra giusto visto che abbiamo una sola stanza a pressione negativa proporre l’ospedale di Sulmona come covid free…quindi per capirci bene ,non abbiamo nemmeno la strumentazione necessaria per più di un paziente grave,non abbiamo le attrezzature per la sicurezza del personale(mascherine ecc)e la sindaca ha avuto la brillante idea di considerare il nostro ospedale come se fosse unico presidio provinciale…complimenti ….e dobbiamo anche sperare che il trasferimento sia stato effettuato con le giuste procedure (di un signore che oltretutto non ha assolutamente osservato la prassi per i controlli e che doveva essere portato a l’Aquila e non a Sulmona)…complimenti …. poi però la signora fa un’ordinanza che rinchiude noi dentro casa …ora se inizieranno i contagi a Sulmona ,per me,la sindaca ne sarà in parte responsabile con provvedimenti del genere,sicuramente più di qualche poveraccio che andava a farsi una corsetta…io non ho più parole

  2. Ancor prima di analizzare le cause del ricovero del paziente nel nosocomio sulmonese (ATTO DI GRAVISSIMA NEGLIGENZA, leggendo il servizio), credo sia necessario da parte dell’ASL, adoperarsi per spostarlo il più rapidamente possibile nell’ospedale dell’Aquila, per la sua incolumità quanto di quella del personale medico e della cittadinanza.
    Purtroppo ormai abbiamo la certezza della presenza del virus sul nostro territorio, e senza fare falsi allarmismi, vanno ricostruiti (e spero già sia stato fatto anche in precedenza) tutti i contatti avuti con il paziente in questo lasso di tempo di indeterminatezza dal ricovero all’esito del tampone e porre le dovute azioni.
    Possono arrivare le assicurazioni dell’ASL, saranno anche state attivate tutte le precauzioni del caso, ma forti della certezza è ancor più valido il limitare gli spostamenti ed il rispetto delle ordinanze del sindaco come del ministero, ne va della nostra pelle.
    Meglio una passeggiata in meno, un rapido giretto con il nostro amico a quattro zampe e chiuderci in casa e particolarmente un approccio positivo alle indicazioni che non le mere critiche.
    Diventare un focolaio è un attimo e… il resto vien da se!!!!

  3. Tutte le regioni si stanno attivando a reperire personale sanitario,l Abruzzo no,si aspetta il boom .

  4. Stanno attuando misure restrittive da zona rossa e, per non sentirsi dire che sono eccessive,si stanno adoperando anche per farci diventare zona rossa. 🙂

  5. Perché non è stato trasferito all’Aquila cosa giusta è sacrosanta ? Basta chiederlo ai 2 ospedali ? Forse sotto sotto c’è qualcosa….da parte dell’Aquila…. chissà forse non vuole….ma perchè .

    • Fragor Keratin | 21 Marzo 2020 at 15:50 | Rispondi

      Tommy non è stato trasferito a L’Aquila perché il Coronavirus non esiste e gli addetti lo sanno.Una normale influenzona più forte della media come avviene con cadenza anche decennale, che arriva da sola,passa da sola dappertutto,e se ne va da sola. Quindi è indifferente se stai a Sulmona o a L’ Aquila oppure se ti metti la mascherina oppure gli occhiali od anche le scuffie.

      • Visto che ne è tanto sicuro, lei se la sentirebbe di farsi un giretto in quel di Bergamo e raccontarci come va???
        Vero che il virus VIENE, PASSA e VA, solo che lascia sul “terreno” più di un cadavere… se poi vogliamo dire che è tutto nella norma, che è tutto ricompreso in una sua ciclicità, e che “facciamo finta che tutto va ben”… 🙁

        • Fragor Keratin | 21 Marzo 2020 at 17:48 | Rispondi

          Scusi non ho capito,ma perché ,per Lei, senza influenza o coronavirus le persone non muoiono lo stesso? Stanno rimbombando mediaticamente la morte per Virulenza influenzale di poveri vecchietti e persone malate che magari senza influenza o raffreddore sarebbero vissute 8 giorni in più. Ma in realtà non sta accadendo nulla di straordinario. Questo poverello di Castel di Sangro sta facendo la polmonite che a me ha preso a settembre scorso e con la Amoxicillina sicuramente guarirà perché io sto scrivendo , oppure possono anche accadere minime percentuali di gente giovane che la polmonite non la supera come purtroppo è successo anche il mese scorso a Sulmona per un giovane di 44 anni la stessa età della povera ragazza di Pianella morta di polmonite ieri a Pescara.

      • Sono ammirato dal suo coraggio e dalla sua lucidità. É solo un’influenzona. Il tasso di letalità dell’inesistente Coronavirus é solo 30 volte quello dell’influenza stagionale. Che sarà mai?
        Spero lei voglia continuare a mostrarci il suo coraggio: esca, esca il più possibile, porti con sé i familiari, fino al quarto grado possibilmente. Vada! Ci renda liberi!

  6. Modesto medicus | 21 Marzo 2020 at 17:57 | Rispondi

    Una normale influenza?…..Absit iniuria verbis….. Era una banale influenza anche la cosiddetta “spagnola”, che lasciò sul terreno circa 50 milioni e più di morti,tra il 1918-20. Più della peste nera. La pandemia influenzale asiatica nel 1954, insorta nella solita Cina, fece due milioni di morti. Solo il vaccino la fermò. Ed ora ecco il coronavirus che ancora una volta i cinesi ,ci hanno donato. Non è una banale influenza, come la virologa dalle labbra a becco d’oca, voleva farci credere,prima delle ecatombi bergamasche e bresciane ed ora milanesi, ma una pandemia killer, che ora se la prende soprattutto con gli anziani, ma se continua, ne faremo le spese tutti. Ora è tempo di coalizzarsi, lasciar perdere la politica, il malfatto(c’è ne è da dire) e coalizzarsi contro il mortal nemico, il virus regale con la corona, il re della morte. C’è una differenza tra i virus influenzali ABC e para influenzali ed il killer corona. I primi ,ospiti di goccioline più grosse ,tendono a restare nei grossi e medi bronchi, i corona scendono più in basso, sin negli spazi interstiziali ed interessano gli alveoli polmonari, laddove avvengono gli scambi gassosi, soffocando il paziente. A volte succede anche per la comune influenza, ma non è la regola. Altro che influenzona. Se volete sapere perché il paziente è finito alla rianimazione di Sulmona, chiedetelo al personale medico ed anestesista che ce e l’ha portato intubato ,penso. Forse non c’era tempo,forse significava farlo morire durante il tragitto. Questi del Germe ,potrebbero intervistare il medico dell’ospedale di Sulmona. Perché dovete sapere che l’ospedale di Castel di Sangro, sopravvive con i rincalzi da Sulmona, che già di per sé è carente. Perciò basta chiedere e magari lo sapremo. E non vi meravigliate del perché la gente a volte non rispetta le disposizioni. Quando uno sta male non guarda in faccia alle disposizioni, si dirige verso chi lo può aiutare e non verso una tenda da campo.

  7. Modesto medicus | 21 Marzo 2020 at 18:00 | Rispondi

    leggasi..che ce l’ha portato….

  8. Bla Bla Bla!!!
    Alla fine questo signore e rimane a Sulmona oppure verrà trasferito a L’Aquila??? La ASL COSA DICE????

    • Guarda Antonio, non lo sa nessuno. Non lo sa neanche il leghista Nicola Di Simone, che a quanto pare con fermezza sta chiedendo a coloro che hanno preso questa decisione di rendere conto alla cittadinanza. Peccato dimentichi che l’Assessore Regionale alla Sanità é stata eletta in quota Lega. Il buon Nicola avrà dimenticato a quale interno risponde l’Assessora?

  9. Publio Vettio Scatone | 22 Marzo 2020 at 06:47 | Rispondi

    Finalmente tra poco si torna alla normalità il farmaco esiste e funziona: l’ Amoxicillina.
    Possiamo stare tutti tranquilli, dal Covid-19, poco più che un’influenzona, guariremo (quasi tutti) con l’Amoxicillina.
    “ Qualcuno non ce la farà per questa Virulenza influenzale, ma è normale, poveri vecchietti e persone malate che magari senza influenza o raffreddore sarebbero vissute 8 giorni in più. Anche minime percentuali di gente giovane che la polmonite non la supera, ma questo non giustifica tutto questo rimbombo mediatico.”
    Continuano i ragli d’asino…ma questo è da manicomio.

    • Publio, sei tu che non capisci. Probabilmente non hai letto le innumerevoli pubblicazioni scientifiche di Fragor Kretin su Science, Nature, Journal of Epidemiology and Public Health. E poi notoriamente i virus si combattono con gli antibiotici (Amoxicillina)!
      Da manicomio dici? Io lo manderei a Bergamo a farsi il fregno tra i respiratori con i pazienti a faccia in giù e sedati.
      Quello che fa impressione è che questi filosofi saccentoni – che argomentano contro centinaia di medici e scienziati di tutto il mondo solo perché, pur pensando che un antibiotico curi un virus, si sentono geniali e vogliono farlo sapere a tutti – non abbiano neanche un amico/conoscente a Milano, a Bergamo o a Brescia, che possa raccontare loro dei 3100 morti in tre settimane, dei reparti di terapia intensiva stracolmi. Senza il minimo rispetto per quei morti e per medici e infermieri che si stanno massacrando da giorni.
      Come si dice, la mamma dei Kreatin è sempre incinta.

  10. Anch’io ho delle grosse perplessità circa le modalità e la scelta di ricovero presso l’Osoedale di Sulmona anziché di quello più adatto e attrezzato dell’Aquila. Voglio solo sperare che questo sia un caso circoscritto e non origi focolari che ben conosciamo le tristi conseguenze.

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