Presunti Immuni. Altri nove positivi in Valle Peligna

Non è facile capire perché la Valle Peligna si sia mostrata così fragile al virus, perché come in nessuna parte d’Abruzzo i contagi si siano trasmessi così facilmente fino ad arrivare ad oltre centotrenta in venti giorni. Eppure il lavoro fatto dal servizio di prevenzione della Asl, nonostante la carenza di uomini e mezzi, è stato enorme e professionale. Ma nonostante questo, nonostante gli allarmi e i tracciamenti, il bollettino dei positivi continua a riempire le cronache e le medie regionali.

Così, ancora, nelle ultime ore: all’elenco si aggiungono 9 casi (4 a Sulmona, 4 a Pettorano e 1 ancora sconosciuto), 7 dei quali già tracciati (legati ad un dipendente dell’azienda alimentare e ad una del distretto sanitario), 2 di un nuovo fronte ancora tutto da indagare. Il conto totale sale nel Centro Abruzzo a 137 casi, di cui 130 (o 131) in Valle Peligna, per una mappa del Covid da brivido: 66 a Sulmona (che ha inglobato anche i quattro sconosciuti di ieri), 24 a Bugnara, 24 a Pettorano sul Gizio, 9 a Pratola Peligna, 5 ad Introdacqua, 1 a Corfinio, 1 a Pacentro e poi i 5 turisti (3 a Pescasseroli, 1 a Scanno e 1 a Scontrone) e la giornalista a Castel di Sangro, cui aggiungere in ultimo un caso non ancora conosciuto nella provenienza.


Al momento, su questa inarrestabile valanga di positivi, si possono fare solo delle ipotesi: una serie di concause, probabilmente, che hanno portato il territorio – e in particolare la Valle Peligna – a sprofondare in un vortice che non sembra avere fine. Tra eventi sospesi in ritardo, disinvoltura nei comportamenti dei singoli, feste di compleanno e rimpatriate, il Ferragosto di mezzo che ha fatto lievitare i contatti in un momento in cui il virus era in incubazione, la leggerezza con cui i giovani, che sono stati i più coinvolti da questa seconda ondata, hanno affrontato l’emergenza (con i casi estremi di incoscienza come quello di Cansano), fino, più in generale, alla sottovalutazione del rischio, dovuta forse ad un lungo periodo (da metà aprile ai primi di agosto) di casi zero, che ha fatto presumere a molti che in Valle Peligna il virus non c’era più.


La cartina al tornasole la dà in qualche modo l’app Immuni, l’applicazione da installare sui telefonini, cioè, che permette di individuare i contatti a rischio e che l’Abruzzo è stata tra le prime regioni a sperimentare. L’applicazione, è vero, non ha avuto un grandissimo successo in tutta Italia, non quanto si sperava, ma in Valle Peligna deve essere stata fortemente snobbata. Un dato preciso, visto l’anonimato garantito dall’applicazione, non è possibile averlo, ma un’indicazione ce la danno proprio i report che arrivano in questi giorni. Con oltre centotrenta persone positive, le notifiche di Immuni avrebbero dovuto squillare in ogni angolo della Valle e invece, ad oggi, risultano solo quattro segnalazioni fatte, tra cui, ha confessato ieri sulla sua pagina Facebook, la sindaca di Sulmona Annamaria Casini, allertata martedì scorso (si presume dopo l’incontro con la Regione e la Asl) e risultata ieri negativa al tampone. Quattro notifiche sono pochissime, anche secondo gli addetti del settore, per una potenziale esposizione di migliaia di persone in uno stretto periodo temporale e spaziale. Qualcosa deve cambiare, insomma, nell’approccio culturale al virus, nella consapevolezza del rischio e nella sensibilità civile. Perché, altrimenti, gli arcobaleni disegnati durante il lockdown dovremmo modificarli con un “non”, così “non ce la faremo”.

8 Commenti su "Presunti Immuni. Altri nove positivi in Valle Peligna"

  1. In linea con il terrorismo mediatico nazionale! Bravi!
    L’App Immuni vi salverà dal vairusssss!!!

  2. È possibile conoscere il dato di contagi rapportato al numero tamponi e raffrontarlo con altre località?
    Grazie

  3. Vorrei sapere un informazione, su 130 positivi ,quanti deceduti o in rianimazione? Da quello che ho appreso nessuno però, se qualcuno mi può dare delucidazioni sarebbe meglio per comprendere se è un semplice raffreddore, a volte neanche questo, o c’è davvero da preoccuparsi…ma non credo

  4. Ma ci rendiamo conto….C’è ancora chi pensa che si tratti di un semplice raffreddore,la paziente 1 di Sulmona si è fatta quasi un mese in ospedale nel reparto di malattie infettive in isolamento senza visite da sola e in un momento di difficoltà non deve essere bello. Però siccome non ci sono stati i decessi allora si sottovaluta…… Almeno scaricarsi Immuni visto che siamo stati colpiti duramente da questo virus é un’atto di responsabilità non capisco cosa ci costa scaricarlo.

  5. Ma i positivi al Covid lo segnalano sull’app Immuni? Io penso che chi è positivo non lo segnali volentieri per cui l’app serve a poco. Potrei anche sbagliarmi, lo spero.

  6. Forse perche e’ pieno di imbecilli?

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