Scanno Insieme: “Si ad un piano di rientro, no al ricorso”

“La sentenza del Tar Abruzzo che, accogliendo il ricorso della minoranza, dell’ex Sindaco Pietro Spacone, e di due privati cittadini, ha annullato la deliberazione di dichiarazione del dissesto finanziario, la più brutta ed indegna della storia e per un paese dalla storia e dallo smalto di Scanno, da un canto sancisce il corretto operato della precedente amministrazione e la tesi sostenuta con forza dalla minoranza, dall’altro rileva la debolezza dell’impostazione della deliberazione, frutto di un’inesperienza, incapacità e arroganza politiche senza precedenti”. A dichiararlo è il gruppo Scanno Insieme che sottolinea come il Comune di Scanno non sia in dissesto e come con questa delibera abbia potuto ledere i cittadini per il conseguente aumento delle tasse e l’aggiunta dell’addizionale Irpef.

Dunque, il Comune potrà lavorare ad un rientro “che in breve potrebbe consentire anche la riduzione delle tasse per gli scannesi – prosegue la nota -. Più volte chiedemmo, nel Consiglio comunale del 6 dicembre scorso, di ponderare bene la decisione, di ascoltare i cittadini, gli amministratori del passato, le forze sociali e politiche di Scanno, prima di assumere una decisione così sciagurata: ci trovammo di fronte ad un muro”.

Scanno Insieme anticipa, nel caso in cui l’amministrazione voglia presentare ricorso al Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar, “chiediamo che lo faccia di tasca propria e che si dimetta. In meno di due mesi, ci sono stati ben due ricorsi al giudice amministrativo contro gli atti della maggioranza, cosa mai accaduta nella nostra storia! Non è un buon segnale per una comunità come la nostra, che merita un’amministrazione operativa, di risultato insomma. Amministrare è assumersi responsabilità e lavorare silenziosamente per il bene comune, l’azione di governo, per quanto valide siano come iniziative, non può esaurirsi tra palline di Natale ed uova di Pasqua, tra passerelle e processioni!”.

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