Scempio nel Parco Gran Sasso, la denuncia di SOA

Sconcerto e incredulità davanti alle immagini che mostrano atti di devastazione di un’area del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di elevatissimo valore naturalistico.

A denunciare lo scempio la Stazione ornitologica arbuzzese Onlus che, dopo l’esposto del 15 novembre con cui chiedeva l’immediata cessazione dei lavori in atto, oggi con rabbia è costretta ad assistere alla distruzione di habitat naturali tutelati a livello europeo.

Sul versante teramano del Parco, al lago di Pagliara nel Comune di Isola del Gran Sasso, le ruspe hanno completamento devastato una delle rarissime ‘aree umide’, habitat di specie protette di anfibi e di uccelli. Ettari di rarissima vegetazione ripariale, definiti dallo stesso ente Parco di elevato valore naturalistico, sono stati rasi al suolo dai mezzi di movimento terra, all’opera da giorni.

E se con l’eposto del 15 novembre i danni potevano essere fermati, oggi purtroppo la situazione è irreversibile e nessuna giustificazione pare accettabile. Nemmeno quella, ove confermata, della realizzazione di una pozza utile per l’antincendio per la quale il Comune di Isola del Gran Sasso aveva chiesto al Parco il necessario nulla osta; permesso ottenuto ma subordinato alla tutela della vegetazione con categorica esclusione di lavori in alveo e movimento terra. “Se i lavori fossero questi sarebbe gravissimo sia per le palesi ed esplicite violazioni delle prescrizioni dell’ente Parco – recita il comunicato della Stazione Ornitologica – sia perché sarebbero stati utilizzati fondi europei in totale contrasto con le direttive comunitarie”.

E oggi, ancora più surreale appare la vicenda di quel cittadino che, in totale buona fede, per favorire la riproduzione degli anfibi all’interno del Parco, aveva realizzato stagni di piccole dimensioni e, per questo, costretto a subire un processo penale.

A questo punto, cosa dovrebbero subire i responsabili dello scempio perpetrato oggi? Se lo chiede la Stazione ornitologica abruzzese, in attesa che si fermino i lavori e che si proceda al rispristino della vegetazione distrutta.

3 Commenti su "Scempio nel Parco Gran Sasso, la denuncia di SOA"

  1. Ma che ti vuoi meravigliare piu’? Con questi enti locali quaquaraqua, sta’ a vedere che non metteranno i braccialetti a nessuno! Magari a chi ruba per fame si’ che schifo!

  2. Certo, questo scempio va bene, come tutti gli scassi del terreno già fatti per la stazione Snam appena fuori Sulmona. Paesaggio distrutto sotto alla Majella, tante parole su comunità green e ancora, siamo in balia del parco per qualsiasi cosa.. Solo pensare ad un mostro del genere sotto Pacentro fa ribrezzo. Che dire alla distruzione di flora e fauna, di ripercussioni su falde acquifere? menomale che ci pensano le nostre amministrazioni… 😭

  3. Lo stato è gli enti pubblici fanno finta di fare leggi giuste. In realtà fanno solo i loro interessi mafiosi
    Se un cittadino qualunque contravvenendo alle leggi, fanno pagare multe salate per sciocchezze per avere il loro tornaconto in denaro. Se essi stessi vanno contro le leggi, fatte da essi stessi, o ci vanno i loro accoliti non succede niente. Sono europei solo quando fa comodo a loro, cioè politici e alcuni magistrati. Si tratta di pura dittatura mafiosa.

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