Sentiero della Libertà, si torna alla formula originaria

Torna alla formula originaria, dopo i difficili anni e le interruzioni dovute alla pandemia, Il Sentiero della Libertà: la marcia tra storia e natura che ripercorre le vie di fuga dei prigionieri oltre la Linea Gustav durante la seconda guerra mondiale.

Il primo appuntamento è quello in programma il 24 marzo per la consegna dei premi “Roberto Cicerone” e per il convegno sulla Resistenza Umanitaria.

Zaino in spalla, invece, si torna a solcare il sentiero dal 21 al 23 aprile, con un programma che vede tornare la formula del viaggio senza soste, ovvero del viaggio condiviso anche la notte.

Per evitare i contagi, infatti, lo scorso anno la marcia era tornata divisa a tappe, con pernotto cioè separato per i partecipanti. Quest’anno, invece, si torna a condividere il posto in tenda e con esso quello spirito di condivisione e di socializzazione che rende speciale questa esperienza a cui partecipano ogni anno centinaia di giovani.

La partenza, come sempre, sarà da Sulmona: il raduno al palazzetto dello sport alle ore 8, la partenza alle 9,30, la sosta a piazza XX settembre e la marcia fino a Campo di Giove. Qui dopo la commemorazione e la deposizione della corona al monumento dei caduti, ci si accamperà in tenda e si condivideranno video e racconti sulle varie edizioni.

La seconda tappa, la più difficile, ma anche la più bella, è quella che condurrà i marciatori da Campo di Giove a Taranta Peligna, valicando la Maiella a Guado di Coccia. Alla croce del Guado ci sarà la commemorazione di Ettore De Corti, tenente friulano caduto in guerra ad ottobre del 1943. Quindi l’arrivo al sacrario della Brigata Maiella e il pernottamento nella scuola di Taranta Peligna.

La XXI edizione del Sentiero della Libertà si chiuderà quindi il 23 con l’ultimo sforzo da Taranta Peligna a Casoli, con la marcia che sarà dedicata al ricordo di Donato Ricchiuti, morto a 24 anni tra le fila della Brigata Maiella al Colle delle Ciavole.

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