Snam, i Comitati spingono per il ricorso contro il metanodotto. Comuni al Tar entro due settimane

Un progetto inutile e da fermare subito. Sono queste le motivazioni che hanno spinto i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona a spronare 26 Comuni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a rivolgersi al Tar al fine di fermare il progetto Snam Sulmona-Foligno. Il tempo, però, stringe. Rimangono appena due settimane a disposizione degli Enti per presentare ricorso contro l’autorizzazione rilasciata dal governo per la realizzazione del metanodotto.

I comitati premono sui soliti cavalli di battaglia di una lotta condotta da una dozzina di anni, e che pare giunta ufficialmente a un epilogo a favore di Snam. Secondo il Coordinamento no Hub del gas Valle Peligna, l’opera non sarebbe né necessaria, né strategica, in quanto non esiste nessuna “strozzatura” della rete metanifera perché da sud verso la pianura padana possono transitare oltre 43 miliardi di metri cubi di gas, dopo aver detratto i quantitativi consumati dalle Regioni meridionali.

“Poiché – scrivono i Comitati -, nell’ipotesi di una totale esclusione delle importazioni dalla Russia, dal nord possono continuare ad arrivare in Italia almeno 31 miliardi di metri cubi (12 dalla Norvegia, 18 dai tre rigassificatori esistenti e 1 dalla produzione nazionale) il nord può disporre complessivamente di 74 miliardi di metri cubi di gas. Ma, poiché i consumi del centro nord (incluso Lazio e Abruzzo) sono di circa 58 miliardi di metri cubi, non solo si possono coprire totalmente i consumi ma resta anche una disponibilità in eccesso di 16 miliardi di metri cubi. Ciò significa che la capacità della rete metanifera esistente è più che sufficiente per soddisfare le necessità del Paese. Pertanto, la realizzazione della Linea Adriatica (che comprende la centrale di Sulmona e il metanodotto Sulmona-Foligno) non è necessaria”.

Smentita anche la necessità di dover rifornire i Paesi del nord grazie all’hub del gas sulmonese. Infatti, le previsioni indicano che entro il 2030 i consumi di gas, in Europa come in Italia, diminuiranno di una percentuale compresa tra il 30 e il 40 per cento. Inoltre, i Paesi del centro-nord Europa sono più avanti dell’Italia nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e stanno provvedendo autonomamente a sostituire, nel breve periodo, il gas russo attraverso altre fonti di approvvigionamento.

1 Commento su "Snam, i Comitati spingono per il ricorso contro il metanodotto. Comuni al Tar entro due settimane"

  1. la centrale e il relativo gasdotto è la logica continuazione del gasdotto TAP.
    cari lettori informatevi bene
    https://www.tap-ag.it/territori-e-comunita-locali/i-proprietari-e-gli-utilizzatori-dei-terreni
    POI NON DIFFONDIAMO CAVOLATE
    L’Unione europea riconosce a TAP un ruolo importante nella politica energetica comunitaria ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di garantire la diversificazione dell’approvvigionamento energetico in Europa. L’infrastruttura permette al gas proveniente dal Mar Caspio di raggiungere i mercati energetici europei. Il gasdotto, infatti, costituisce parte del cosiddetto “corridoio meridionale del gas”, punto cardine della strategia energetica europea. Questa rotta si aggiunge a quelle già esistenti dalle quali l’Europa riceve gas naturale, rendendo così i suoi approvvigionamenti energetici più sicuri e flessibili.[45][46]

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