Sovraffollamento e carenza d’organico, i dati impietosi sul carcere di Sulmona

Troppi detenuti e poca forza lavoro. Questo è, in estrema sintesi, quanto emerge dal comunicato stampa diramato dalla Uil, a firma del segretario territoriale, Mauro Nardella, in merito alla situazione della casa di reclusione ubicata in via Lamaccio, a Sulmona. Secondo quanto riportato da Nardella, all’interno della struttura sono collocati 429 detenuti presenti rispetto, ovvero 25 in più rispetto allo scorso anno e, 100 in più rispetto alla capienza totale prevista.

A ciò si aggiunge la cronica carenza organica dei poliziotti penitenziari, seppur da considerarsi in un contesto generale di grave e preoccupante disavanzo numerico, oltre che la caratteristica di avere al suo interno detenuti tutti di elevata pericolosità e la pericolosa promiscuità in esso insistente di collaboratori di giustizia e detenuti di alta sicurezza.

“La UIL da tempo si sta battendo per allontanare dal reclusorio di Via Lamaccio la categoria dei collaboratori – commenta Nardella -. Ci si era quasi riusciti allorquando, alla venuta dell’allora capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia, la speranza che tale richiesta fosse accolta aveva quasi acquisito i connotati di certezza salvo poi volatizzarsi in occasione “dell’abdicazione” di Petralia a favore dell’attuale responsabile delle carceri Reinoldi. A peggiorare la situazione vi è la spada di Damocle del nuovo padiglione la cui apertura rappresenta davvero un’incognita oltre che un problema considerata la situazione descritta. Dopo la risposta data da provveditorato in ordine al quesito posto dal cartello sindacale regionale sembrerebbe che almeno la questione legata alla caserma agenti e che rischiava la chiusura sembra essere per il momento rientrata”.

“Insomma – conclude Nardella -, nella provincia aquilana ci si ritrova a dover fare i conti con realtà penitenziarie molto diverse tra loro e con sfaccettature legate al peso organizzativo del posto in cui si opera che condizionano e non poco gli umori dei vari interlocutori penitenziari chiamati così come lo sono e a parità di stipendio a svolgere il loro compito professionale (ad Avezzano e L’Aquila non si hanno notizie di aggressioni a poliziotti penitenziari mentre sono più di 10 quelli malmenati a Sulmona). Per farla breve, per quanto attiene il mondo penitenziario, in provincia dell’Aquila si vive in un ambito agrodolce e purtroppo, come nel caso di Sulmona, amaro”.

1 Commento su "Sovraffollamento e carenza d’organico, i dati impietosi sul carcere di Sulmona"

  1. Durante le Elezioni con i 30 giorni a casa, nessun caso di carenza di organico?

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