La pubblicazione del report sugli indicatori demografici da parte dell’Istat ha stimolato l’apertura di una riflessione ed una spinta ad agire partendo dai dati estremamente preoccupanti sul marcato spopolamento che si è registrato nel 2019 nella nostra Provincia. La popolazione diminuisce costantemente, invecchia sempre più, l’indice di dipendenza strutturale (il numero della popolazione non attiva 0-14 anni e 65 anni e oltre su quella attiva 15-64 anni) diventa sempre più critico, con particolare accentuazione del fenomeno nelle aree più interne e di montagna, le cosidette “aree fragili”, dove i Servizi Sanitari, della Mobilità e dell’Istruzione, sono più carenti.
“Il nostro auspicio – scrive il segretario Lega SPI-CGIL Area Peligna Ennio Mastrangioli – è che, partendo dai deludenti risultati di questi ultimi anni per il riavvio di una politica di sviluppo per la Valle Peligna e le sue aree interne e di montagna, si cominci a ragionare seriamente su come affrontare il prossimo futuro, in particolare le opportunità derivanti della prossima Programmazione Comunitaria 2021-2027”.
Conclude Mastrangioli: “Se vogliamo realmente consentire a questo territorio di arrestare il declino economico-sociale in atto, occorre superare la frammentazione comunale attuale, costruire un assetto associativo vero, con regole, strumenti e prassi di confronto ben definiti tra attori istituzionali e soggetti sociali, produttivi, etc, in grado di formulare un “Progetto Strategico di Sviluppo” di area vasta, capace di valorizzare e mettere a sistema l’immenso “capitale territoriale”-ambientale, produttivo, sociale, turistico e storico-culturale- esistente. Non c’è tempo da perdere”.
Strumenti è prassi di conforto ben definiti tra attori istituzionali..in grado di formulare un progetto di sviluppo di area vasta..”
la supercazzola con scappellamento a destra..come se fosse antani
Un assetto associativo con prassi condivise di relazioni tra istituzioni..come se fosse antani