Tagli e capitozzature: la rivoluzione del verde alla Villa Comunale. Protesta del Comitato: lavori sospesi

L’impatto è stato forte ieri mattina in via Matteotti e la protesta, che covava già dopo i tagli della parallela viale Roosvelt, è esplosa sui social, con alcuni cittadini pronti a costituire un comitato di difesa degli alberi in città. In effetti l’intervento di “potatura” fatto nell’area verde cittadina è stato molto invasivo: una ventina di piante abbattute e le altre capitozzate, più che potate.

Intervento necessario, dice però l’agronomo Ennio Di Mattia che sta seguendo la ristrutturazione della Villa Comunale finanziata dalla Fondazione Carispaq.

Una parte degli interventi, in realtà, fanno seguito ad una precedente relazione fatta qualche anno fa dall’agronomo Filippo Fernandez e non rientrano cioè nelle opere progettate dalla Fondazione. “Una scrupolosa analisi – commenta il vice sindaco Sergio Berardi – tesa ad accertare eventuali alterazioni della vita biologica delle piante, la loro propensione al cedimento, le interazioni con l’intorno vegetale: in sostanza la loro sicurezza”. L’amministrazione comunale, insomma, si dice attenta a questa delicata fase nella quale, spiega l’agronomo, c’è da reinventare lo spazio verde.

“La Villa Comunale non è mai stata oggetto di manutenzione negli anni – spiega Di Mattia – gli alberi messi a dimora sono stati messi a distanze inferiori dei cinque metri l’uno dall’altro: questo ha portato gli alberi a filare, ovvero a crescere verso l’alto, creando estese zone d’ombra. Questo da una parte impedisce all’erba sottostante di crescere, comprese le siepi, dall’altra crea pericoli in una zona densamente frequentata come un giardino pubblico. L’intervento che si sta facendo prevede sì delle capitozzature che sono necessarie per ristabilire un equilibrio nel giardino. Tra quattro o cinque anni, questi alberi cominceranno a riprendere forma e funzioni”.

Le piante abbattute erano in gran parte già condannate dalla precedente relazione: “Nel fare le potature abbiamo poi scoperto piante che erano malate e sono state abbattute – continua l’agronomo – probabilmente saranno necessari altri tagli, oltre che potature drastiche”.

Insomma il potenziale comitato avrà da “lavorare”, perché la logica di rifacimento della Villa Comunale è, in un certo senso, rivoluzionaria.   

E a quanto pare si è solo all’inizio: attualmente è in corso il secondo lotto dei lavori, a cui se ne dovrebbe aggiungere un terzo per il quale ai 270mila euro già erogati, se ne aggiungeranno altri 350mila euro che, oltre ad interventi lapidei, prevedono sistemazioni del verde, dove nelle sistemazioni sono previsti una serie di tagli di alberi il cui progetto è stato già depositato ed è al vaglio del Comune.

“In base agli effetti di questi primi interventi – aggiunge Di Mattia – decideremo come intervenire. Ad esempio sulle siepi: se insistere con il lauro ceraso o preferire specie come il viburno che sono siepi da mezza ombra. Cercheremo di recuperare e salvare quel che serve e nel caso sostituire con altri alberi, preferibilmente quelli cosiddetti pulitori d’aria”.

Lavori sospesi a seguito dell’intervento del comitato spontaneo che questa mattina, dopo aver chiamato i carabinieri, si è presentato alla Villa Comunale. Un intervento cui è seguito un incontro con il vice sindaco Sergio Berardi al termine del quale si è deciso di sospendere momentaneamente i lavori e convocare per questo pomeriggio alle 17.30 in Comune un tavolo tecnico con la presenza di alcuni agronomi. Per dare una risposta alla contestazione mossa dal comitato secondo cui le capitozzature sarebbero vietate dalla legge. Non resta che attendere l’esito del tavolo tecnico per capire come procederanno i lavori.

12 Commenti su "Tagli e capitozzature: la rivoluzione del verde alla Villa Comunale. Protesta del Comitato: lavori sospesi"

  1. Ormai con Facebook siamo tutti agronomi e giornalisti ! Ora fanno scatti per denigrare questo taglio
    Reso necessario dalla pericolosità e stato di salute delle piante …poi quando nevica o il forte vento le spezza e le
    piombano per strada o sulle persone sono sempre gli stessi a fare le foto e a dire perché non sono state tagliate prima .
    Togliete Facebook ai critici di giornata

  2. Putet pur la staazione

    • La sì che ci vorrebbe una tabula rasa. Almeno verrà ripristinata l’illuminazione pubblica nonché la sicurezza di pedoni e automobilisti. Per tutto il resto mi chiedo se in mezzo a questo comitato ci sia qualche agronomo.

      • Masaniello all’incontrario | 5 Marzo 2024 at 15:28 | Rispondi

        Purtroppo in Italia siamo tutti esperti…tutti ct…tutti arbitri…tutti animalisti…tutti agronomi…ambientalisti…sempre a protestare per le fregnacce…poi la benzina sta a due euro e non c’è lavoro…asl che non funziona…ma va tutto bene…li nn si protesta…

  3. Trovatevi un lavoro | 5 Marzo 2024 at 15:38 | Rispondi

    Che ve pozz cascà ngoll al primo filo di vento! Ad uno ad uno a voi ambientalisti dei miei coiotes!

  4. onestà onestà | 5 Marzo 2024 at 16:01 | Rispondi

    Sono d’accordo con tutti i commenti su espressi….A Sulmona da anni vige la cultura del NON FARE, ma alla prima occasione negativa gli stessi sono pronti a sentenziare: A SULMONA NON SI FA MAI NIENTE O NON FREGA NIENTE A NESSUNO….Che squallore!!!!!
    Sindaco, Assessore, andate avanti ove previsto perchè la villa non è un polmone ma una SAVANA….La città è turistica quando attrae, sotto tutti i punti di vista e non quando è alla deriva….FORZAAAAA
    ps: Le piante su viale della stazione vanno sfoltite e potate seriamente. Inoltre mettete mani ai marciapiedi e asfalti.

    • Oltre alle multe alle auto perennemente parcheggiate sui marciapiedi oppure al verde selvaggio di case disabitate da decenni. Per non parlare del cancello cadente e arruginito di un parcheggio privato a bordo strada

  5. Vincenzo Leombruno | 5 Marzo 2024 at 16:22 | Rispondi

    Esprimo solidarietà ad Ennio Di Mattia, la verità l’ha detta lui.. mai fatta manutenzione alla villa. Se si fosse fatta ogni tot, non saremmo a questo punto.

  6. Un’area verde in totale abbandono, piante latifoglie di alto fusto messe perlopiù a dimora a meno di tre metri una dall’altra, lasciate abbandonate al loro triste destino, quello di “ filare” in alto, cercando la luce e i raggi solari, sbilanciandosi nel portamento, con i rami intersecati fra di loro, spesso secchi e seccaginosi, con mancanza di cure e potature da decenni e lasciata all’incuria del tempo e dei vandali; poi quando si decide fin intervenire grazie anche al cospicuo contributo benevolmente concesso dalla Fondazione della ex Cassa di Risparmio dell’Aquila, ecco che arrivano i famosi “ comitati spintanei”, sedicenti esperti di tutto, a minacciare e bloccare tutto.
    Oggi in Comune riunione con alcuni agronomi, sicuri che sono esperti affidabili?
    Chissà se fra loro ci sono anche quelli che firmano i progetti per le “ Deforestazioni” recenti e passate, effettuate all’interno delle aree protette.
    Forse bisognava avere più coraggio, effettuare un taglio di sfoltimento a scelta, togliendo oltre a tutte le piante seccaginose e marciscenti, anche tutte le latifoglie storte e pericolose o troppo ravvicinate una all’altra, restituendogli la giusta distanza, ed eliminando tutti i rami secchi e pericolanti alle restanti.
    Poi mettere a dimora arbusti e piante da giardino negli spazi rimasti vuoti, pensare la Villa come ad un quadro in cui combinare forme, colori e texture in armonia.
    E giocare con l’altezza delle piante per creare profondità così da focalizzare l’attenzione su punti strategici.

  7. Massima solidarietà a Ennio Di Mattia, persona competente.
    Continuano in questa città i danni del talebanismo ambientalista.

  8. Le soluzioni alla “sulmonese maner”;
    rinviare, rinviare, rinviare sempre.
    E che ve possino..

  9. chi è il referente di questo comitato? come si può contattare? Grazie

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