Tassi da usurai al 285%: in quattro rinviati a giudizio. Imputati due agenti della Guardia di Finanza

Sono quattro le persone rinviate a giudizio dal gip del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, con l’accusa a vario titolo di usura e favoreggiamento. Si tratta di un operaio sulmonese, Mosè De Giorgi, Eros Zavarella (relativamente a un caso) e di due appartenenti alla Guardia di Finanza: Tania Tiberi e Marco Trabucco. La prima è imputata per il concorso in usura, mentre l’accusa rivolta a Trabucco è quella del favoreggiamento. Un’indagine lunga dieci anni, operata dalla stessa Guardia di Finanza

I fatti risalgono al periodo intercorso tra il luglio 2013 e il maggio del 2016, con tre commercianti sulmonesi che sarebbero finiti nel giro dell’usura con tassi che avrebbero toccato il 285% di interessi. A far scattare l’inchiesta è stata la movimentazione vorticosa sul conto corrente acceso presso un istituto bancario locale, su cui operava il De Giorgi con operazioni contestuali o ravvicinate nel tempo di segno contabile opposto e di importo identico o simile. Versamenti e prelievi in contanti, o allo sportello, in cifra tonda e di importo ricorrente singolarmente inferiore alla soglia di legge.

In appena un anno (tra il 2015 e il 2016), il deus ex machina, avrebbe compiuto 23 operazioni di versamento assegni tratti da soggetti diversi per 43.953 euro complessivi. Operazioni troppo sospette, considerando anche l’impiego dell’indagato. A queste se ne aggiungono, nello stesso lasso di tempo, 25 di prelevamento per ben 41.850 euro.

Per quanto riguarda i prestiti, secondo la ricostruzione di una delle vittime, a fronte di un prestito di 15.000 euro l’indagato avrebbe ricevuto gli interessi con sei rate da 3.150 euro. Un altro prestito da 40.000 euro, invece, prevedeva una somma da restituire di 49.500 euro con ratei mensili da 5.500 euro.

Ulteriori riscontri vengono offerti dalle intercettazioni telefoniche effettuate che, se non rivelano il complesso meccanismo, consentono di ulteriormente circoscrivere le condotte tenute dagli indagati.

A Trabucco si contesta di aver aiutato il De Giorgi ad eludere l’attività d’indagine. In ordine all’incasso di un assegno acceso presso una banca, l’avrebbe spacciato per un regalo ricevuto da un operaio. Una scusa che sarebbe stata usata per consentire al co-imputato di incassare gli assegni ed effettuare operazioni bancarie senza dover metter piede nelle sedi degli istituti di credito.

2 Commenti su "Tassi da usurai al 285%: in quattro rinviati a giudizio. Imputati due agenti della Guardia di Finanza"

  1. Ma se al tribunale sono tutti esattamente accattoni criminali che non rispettano le leggi loro stessi per miseria di famiglia, come le possiamo sopportare queste cose? Il Tribunale è stato chiuso con una legge,e questa gente che sono giudici e avvocati, la legge non la vogliono rispettare, quando dovrebbero essere loro i primi a farlo. Per quale motivo?
    Sarebbe necessaria una commissione europea che verifichi la veridicità di tutte le condanne che comminano ,e se non sorgano su fatti irrisorij, inventati, appena verosimili, oppure spudoratamente falsi, e preparati per il solo miserabile fine di guadagnarci denaro parassitario. COMMISSIONE CHE DOVREBBE OPERARE ANCHE CON LA COMPARAZIONE STATISTICA CON ALTRE REGIONI EUROPEE. Appare strano che in Italia, e soltanto, avvengono un numero sproporzionato di tre volte di reati facili e semplici in rapporto alla media europea… Quando poi gli appalti sono tutti prepotentemente truccati, Carlo Toto si è rubato indisturbato l’ira di Dio,e chi dovrebbe contrastare questi fenomeni sono questi soggetti che sono come li vedi oppure queste poverevoli povere bruttarelle che finalmente si acchiappano una così grandissima paga, la quale la avevano adocchiata in famiglia da anni e anni, e ci sono arrivati tramite raccomandazioni anche non gratuite. Figuriamoci se, le mamme specialmente, delle giudici giovani,non le hanno addestrate a farsi scrupolosamente i fatti propri e non muovere una paglia che gli possa pregiudicare la paga mensile e la famiglia. Quindi, in infinita continuazione, procedimenti penali comodi su accuse contro innocui poverelli che vengono ingaggiati come comparsa per reati di maltrattamenti alle mogli poverelle che gli mettono le corna per povertà,e che però non hanno mai fatto , anzi lo hanno fatto altrimenti tutto il sistema non ci prende i soldi che manda Roma.

  2. Poi uno dice che il caldo fa male…è ampiamente provato…

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