Virus, pranzo in famiglia: isolamento per otto. Ma Sulmona non ha focolai

Prima dei sintomi influenzali, il sessantenne originario di Sulmona (ma residente a Roma) risultato positivo al tampone del Covid 19, dopo essere tornato da una settimana bianca sulle Alpi, aveva festeggiato in un ristorante della zona il compleanno del padre. Per questo dall’altra sera otto persone di Sulmona, ovvero i parenti del sessantenne, sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva: la Asl li chiama due volte al giorno seguendo, in pratica, l’evolversi delle loro condizioni di salute che vengono monitorate ogni due ore dagli stessi osservati con la misurazione della temperatura. Al momento tutti e otto non mostrano sintomi di malattia e questo lascia sperare, ad otto giorni dal contatto (l’altra domenica), che la carica virale del contagiato al momento del pranzo in famiglia non fosse abbastanza forte da trasmettere il virus. E’ presto, però, per cantare vittoria, se così si può chiamare, perché per uscire dalla quarantena ci vorrà ancora un settimana per gli otto sulmonesi.


Ad oggi, comunque, Sulmona non è considerata area di focolaio autoctono, perché viene ritenuta fortemente improbabile la possibilità di un contagio “indiretto”, ovvero che gli otto parenti del contagiato abbiano potuto a loro volta contagiare altre persone nei sei giorni intercorsi tra quel pranzo e la scoperta della positività del loro parente.
Per questo ieri, dopo un summit tra Protezione civile, Comune e funzionario della Asl, si è deciso di non aprire il Coc (centro operativo comunale) che è invece struttura per la gestione delle emergenze.
Il livello di attenzione, soprattutto alla prevenzione, però resta alto: oggi la giunta comunale dovrebbe deliberare una serie di misure finalizzate a ridurre le occasioni di contagio nei suoi uffici che, a partire da questa mattina, saranno oggetto di una pulizia straordinaria con specifici prodotti disinfettanti. Verranno poi ridotti i servizi di front office, limitandoli al protocollo, anagrafe e polizia locale, prevedendo per gli altri appuntamenti telefonici, mentre già dalla prossima settimana una trentina di dipendenti comunali, dopo aver risposto ad un avviso, potranno usufruire del telelavoro.
Sarà poi rafforzata la campagna di informazione e pianificati i controlli da parte della polizia municipale per il rispetto del decreto ministeriale e l’ordinanza regionale emanate ieri, ovvero i controlli alle attività che devono restare chiuse e i rientri di persone da fuori che dovranno sottoporsi alla quarantena obbligatoria.

3 Commenti su "Virus, pranzo in famiglia: isolamento per otto. Ma Sulmona non ha focolai"

  1. Eccalà! Tombola. Stesso identico iter del paziente 1 di Codogno. Vatti a capà mo che ristorante era!

  2. Barbara Fortunato | 14 Marzo 2020 at 03:44 | Rispondi

    Non bisogna uscire di casa e questi escono dal territorio?
    Menefreghisti ed irresponsabili

  3. Perdona Barbara, ma quando si commenta un articolo bisognerebbe almeno avere il buon senso di leggerlo prima. Da quanto risulta, il contatto tra il positivo e la famiglia è avvenuto domenica 2 marzo, ben prima che fossero istituite le misure qui, e ben prima che fossero istituite anche al nord.
    Sennò succede che, via social e strumenti infernali simili, si diffonde una notizia non vera. Ora più che mai occorre stare attenti ed evitare ogni superficialità, anche di questa natura.

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