Abusi sulla figliastra: la bambina trasferita in una struttura protetta

Sarà trasferita in una struttura protetta, in attesa di essere data in affidamento al padre biologico. Per la bimba di dieci anni residente in un paese del Centro Abruzzo, presunta vittima di abusi sessuali ad opera del compagno della madre, si apre uno spiraglio di speranza.

La notizia è arrivata ieri alla famiglia paterna che da mesi, in verità, chiedeva di allontanare la piccola dalla madre e dal suo compagno, con i quali la bambina conviveva da un anno dopo che la coppia era rientrata in Abruzzo dalla Sicilia, regione di provenienza del presunto orco.

“Gli assistenti sociali ci hanno comunicato che entro metà ottobre mia nipote sarà affidata al padre – dice la nonna – e che nel frattempo sarà trasferita in una struttura protetta, lontana dalla madre e da quella casa dove ha vissuto un incubo”.

La storia, se confermata, è terribile: la bambina sarebbe stata oggetto di abusi sessuali da parte del compagno della madre, un 43enne siciliano arrestato la scorsa settimana dai carabinieri in flagranza di reato. L’uomo, grazie all’installazione di telecamere nascoste, è stato sorpreso dai militari mentre si tirava su i pantaloni della tuta uscendo dalla camera nella quale sul letto c’era la bimba con solo gli slip addosso. La madre della vittima, secondo gli inquirenti che l’hanno indagata a piede libero, era consapevole di quanto accadeva, tanto da andare ad aprire la porta di casa quando i carabinieri il 16 settembre scorso hanno bussato all’uscio.

La vicenda è venuta alla luce ai primi di settembre, quando la bambina ha raccontato ad un’amica le attenzioni che riceveva da parte del compagno della madre. L’amica l’avrebbe così convinta a raccontare tutto al padre, che ha fatto subito denuncia, facendo scattare le indagini dei carabinieri. Dopo l’arresto il presunto orco si è dichiarato innocente, sostenendo che si trattasse solo di un gioco, ma il Gip non gli ha creduto disponendo il trasferimento in carcere.

Resta l’amarezza nella famiglia paterna per una violenza che poteva essere evitata: da mesi i familiari, infatti, avevano segnalato che c’era qualcosa che non andava agli assistenti sociali. Per l’applicazione della Legge 54 sulla bigenitorialità, però, la bambina non era stata allontanata dalla madre nei confronti della quale, sempre i servizi sociali, basandosi sulle telefonate che le faceva di tanto in tanto, non avevano riconosciuto l’abbandono per i quasi quindici mesi nei quali l’aveva lasciata sola per trasferirsi in Sicilia dal nuovo compagno.

4 Commenti su "Abusi sulla figliastra: la bambina trasferita in una struttura protetta"

  1. Il nome e la foto di queste due MERDE. Ho letto con i brividi sul corpo. Mi viene il vomito a pensare che esistano merde del genere al mondo. Non meritano il carcere ma la giustizia del popolo.

  2. Raccapricciante | 26 Settembre 2023 at 14:40 | Rispondi

    Non riporterei certe descrizioni con dettagli raccapriccianti che nulla aggiungono alla tragedia consumata. Gente che andrebbe trattata secondo la legge del taglione …

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