Battibecchi e polemiche sotto gli occhi di Ovidio

Povero Ovidio che, chissà da dove, guarda al suo popolo che si accapiglia per celebrarne la morte. Così con i 700mila euro in bilico, stanziati dalla legge Ovidio ancora al palo, si assiste al battibecco tra le forze politiche del territorio divise in due fazioni. Da una parte centrodestra e centrosinistra unite nella mission “legge Ovidio si”, dall’altra il governo “gialloverde”, nel frattempo diventato gialloblu (Salvini, per chi non se ne fosse accorto, ha messo mano anche al coloro ufficiale della sua Lega) che ormai parla di scadenza dei termini e punta il dito contro i ritardi accumulati dal precedente governo sposando la causa “legge Ovidio no”. Dopo l’incontro di ieri in casa Dmc, la miccia inevitabile si è accesa, a partire dal Pd sulmonese che lapidario tuona: “Il governo gialloverde contro Ovidio”. A sentir il segretario Sergio Dante e la responsabile di sezione alla cultura Antonella Fiordi, infatti, “La soluzione c’è ma il nuovo esecutivo vuole affondare la rinascita turistica e culturale di Sulmona”. Sconcerto esprimono per il “poco interesse, per non dire dell’avversione” del governo centrale nonché “Avvilente la posizione della senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo, che a fronte dell’incapacità del nuovo esecutivo di adempiere al proprio ruolo e al proprio dovere, non trova altra soluzione che addebitare al passato governo, responsabilità invece chiaramente riconducibili all’attuale esecutivo”. Nomina del comitato organizzatore e di quello scientifico chiedono a gran voce i dem cittadini che parlano di distruzione del percorso ovidiano fatto fino ad ora a danno del comprensorio.
Le riflessioni del Meetup Amici di Beppe Grillo Sulmona vanno, invece, da tutt’altra parte rispecchiando, ovviamente, la strada battuta dal governo centrale. Sono loro a parlare di inceppo nella “macchina acchiappa e spargisoldi Sulmonese, (macchina assai smunta fin qui, in verità) gestita da signorotti tanto eminenti quanto di indecifrabile provenienza politica, amanti quantomeno scostanti della nostra Città dell’Arte, fautori dell’acchiappavotismo esasperante e generico che, da questi luoghi, negli ultimi anni, ha sfornato sindaci di rappresentanza civico-fantasy, concentrati moltissimo a restituire favori e molto poco a risolvere i problemi della città”. Ironizzano “nell’era della mistificazione e del rimescolamento delle carte” i pentastellati sia sulla strana comunione d’intenti, nata sotto il segno di Ovidio (“Tutti insieme appassionatissimamente!”), sia sull’ipotizzata proroga al 2019 della manifestazione nel caso l’emendamento al Milleproroghe, presentato dalla deputata Stefania Pezzopane, dovesse essere approvato.
“Tanto per chiarire- sottolineano i grillini-, i danari oggi rivendicati non giunsero a destinazione a causa di ‘inspiegabili’ ritardi che comportarono lo scadere dei tempi utili (fissati in due mesi dall’approvazione) per la composizione di magnifici 10 superesperti delle questioni ovidiane”. E di certo ai pentastellati non è andata giù la proposta di Fabio Spinosa Pingue, nei panni di presidente della Dmc, di dirottare tutti i fondi sulla Casa Museo “rinunciando a quanto di articolato conteneva il progetto? Per il bene della Comunità?”. Da qui  sorgono altre domande dal Meetup che oltre alla curiosità di capire le fondamenta di questa strana unione d’intenti vorrebbe far luce sull’inserimento nel progetto della stessa Dmc. I “come mai?” non mancano sotto gli occhi di Ovidio, il poeta dell’amore lì dove di amore, al momento, proprio non se ne vede.
Simona Pace

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