Bus rotti lasciati in strada, la città che non arriva al capolinea

Fermo, immobile, abbandonato nei pressi di una curva in zona Santa Rufina.

Ancora un autobus che arresta bruscamente la sua corsa, ancora a Sulmona.

È lì dall’altro ieri sera, a segnalarne la presenza  il nulla, non un presidio, solo nel suo arancione con lo stemma comunale. Resta lì sotto lo sguardo dei passanti che devono prestare massima attenzione, lungo la strada della stazione centrale. Le porte dell’autobus sono aperte, basta un semplice tocco, nessuna forzatura, è accessibile a tutti.

Un’immagine che è lo specchio di una città arrivata al capolinea, anzi che non riesce neanche più ad arrivare a quello.

Questa volta però a destare perplessità e a far scuotere la testa ai cittadini non è solo un motore che frena la corsa o un problema che arena la corriera, ma la permanenza del mezzo fermo ancora lì e le condizioni di possibile rischio per la circolazione stradale.

Ora nella Sulmona senza assessore ai Trasporti, l’ormai ex Antonio Angelone si è infatti dimesso per una evidente incompatibilità con il sindaco dopo la partecipazione della Casini ad un comizio della candidata Scoccia, non si sa neanche più a chi chiedere spiegazioni.

Nulla si sa della gara che in questi giorni si doveva ritentare per l’acquisto di due mezzi: il servizio trasporti attende rinforzi, con il parco macchine divenuto ormai un cimitero di carcasse di ferro e un elenco dei disagi che sembra essere  destinato a crescere. Attutito solo in parte da affitti extra, 55 euro l’ora, soldi spesi per prendere un taxi.

Oggi in città potrebbero registrarsi disservizi, non è una novità, purtroppo, ma un mantra che torna ciclicamente: dei venti mezzi esistenti ne funzionano ora sei che devono coprire sette linee, tra cui due per gli studenti delle frazioni, mentre quelli di Sulmona attendono ancora una risposta per muoversi in città. Una carenza aggravatasi dal primo gennaio per il divieto di circolazione esteso ai mezzi euro zero.

Il servizio di trasporto urbano è forse tra i settori più abbandonati dall’amministrazione comunale, mai sufficientemente seguito anche da quelle passate, forse nella speranza di una esternalizzazione del servizio che però non si è mai concretizzata.

Una trattativa che dovrà riaprirsi da capo con la nuova giunta regionale che il servizio lo finanzia in base ai chilometri percorsi.

 

Anna Spinosa

 

 

 

 

 

2 Commenti su "Bus rotti lasciati in strada, la città che non arriva al capolinea"

  1. carlo maria Speranza | 18 Febbraio 2019 at 15:35 | Rispondi

    Povero il cliente di Ferrovie dello Stato che, sceso alla futura stazione Alta Velocità di Santa Rufina, dovendo prendere una coincidenza in Stazione Centrale….sarà sottoposto alla efficienza dei trasporti locali sulmonesi.

  2. Io invece mi chiedo se è stato multato il mezzo fermo in prossimità di una curva.

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