Nulla di particolarmente grave, insomma, se non fosse per l’epilogo burocratico della vicenda: il Comune, infatti, nonostante la tempestiva comunicazione della scuola, attivò la richiesta di copertura assicurativa per l’incidente solo dopo oltre un anno dall’episodio.
Così quando si rivolse all’assicurazione per risarcire la famiglia (che dovette ricorrere alle minacce di adire legalmente) questa spiegò che erano sopraggiunti i termini di prescrizione e che insomma il danno lo doveva pagare il Comune.
E così sarà. Tutto sommato, come ammette il Comune, è andata anche bene: “Si ritiene opportuno e conveniente ricorrere ad una accordo transattivo – si legge nella delibera di giunta – perché il danno corrisponderebbe, in base alle vigenti tabelle e alla giovanissima età del danneggiato in un ristoro di entità certo maggiore rispetto a quella oggetto di intesa”.
Meno male che quel ragazzino non si è fatto troppo male. Per lui e per le tasche dei contribuenti.
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