Dal medico con il tablet

Se a qualcosa è servita l’emergenza sanitaria, questa è stata quella di accelerare l’uso della tecnologia in diversi settori; a partire dalla medicina. Così dopo i positivi riscontri registrati durante il lockdown la Regione Abruzzo ha superato la fase sperimentale della telemedicina approvando le linee per il potenziamento e la stabilizzazione del servizio.
Il provvedimento adottato dalla Regione (alla cui stesura hanno partecipato medici, psicologi, rappresentanti delle professioni sanitarie, coordinati dall’Agenzia sanitaria regionale e dal Dipartimento regionale Sanità), introduce indicazioni omogenee per tutte le Asl abruzzesi sui processi organizzativi e attuativi della telemedicina, uniformando modalità di prescrizione, accesso, erogazione e registrazione. In questo modo le aziende sanitarie possono predisporre modalità di intervento alternative o integrative a quelle ordinariamente strutturate, anche utilizzando interventi di televisita, teleriabilitazione e attività compensative concordate, con particolare attenzione ai pazienti con disabilità e cronicità, e ai loro caregiver.
Ad usufruirne in via preferenziale saranno i pazienti con patologie croniche, come il diabete; pazienti con malattia rara; pazienti con disturbi dello spettro autistico; pazienti afferenti all’area della salute mentale, con specifica attenzione all’infanzia e all’adolescenza; pazienti che necessitano di riabilitazione. La scelta di utilizzare la televisita in alternativa alla visita tradizionale è effettuata dallo specialista, che dovrà anche valutare la disponibilità della necessaria tecnologia al domicilio del paziente.
Una forma di assistenza alternativa, che sembra muovere i primi decisi passi e che può riservare in realtà un lungo cammino, specie quando e se sarà implementata con la tecnologia 5G.

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