Export, festeggia l’Abruzzo: primo semestre positivo. Aumento del 12,1% rispetto al 2022

Sorride l’export abruzzese. Il primo semestre del 2023 fa segnare un andamento positivo secondo lo studio realizzato da Aldo Ronci per conto della CNA Abruzzo. I dati di Istat e Coeweb parlano di un incremento delle esportazioni pari a 550 milioni di euro rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2022. Un aumento del 12,1%, il triplo di quello registrato a livello medio nazionale che colloca l’Abruzzo quarto in classifica tra le regioni italiane.

“Si tratta dell’esito di una combinazione che mette insieme fattori molto diversi tra loro – commenta Ronci -. Ma se negli anni precedenti a trainare le migliori performance erano i mezzi di trasporto prodotti nell’area della Val di Sangro – aggiunge – ora la loro influenza è meno marcata, visto l’aumento di appena 69 milioni pari al 5,3%: valore che è un quinto del 25,9% italiano. All’opposto, l’incremento dell’export generato da aziende che producono parti e accessori di automezzi e motori è stato sorprendentemente elevato, registrando una crescita di ben 130 milioni, con un 30,8% che è valore triplo del 10,5% italiano”.

Tra le province – tutte e quattro comunque ben al di sopra del valore medio nazionale di aumento e fermo restando ovviamente il primato inattaccabile del Chietino nei valori assoluti grazie al valore assoluto generato dall’automotive – il miglior risultato relativo del periodo preso in considerazione è stato appannaggio del territorio teramano, con un contributo distribuito tra più settori: dalla farmaceutica (+48 milioni;+142,5%) al tessile-abbigliamento (+34;+27,3%), dall’alimentare (+26;+32,7%) agli accessori per autoveicoli (+44;+52,5%). Ma variazioni importanti, come detto, sono state conseguite anche all’Aquila 8+123; +18,1%), Pescara (+33; +11,6%) e Chieti (+224; +8,3%).

Il peso e l’ipoteca che da sempre il mondo dei mezzi di trasporto (37% del totale dell’export regionale contro il 10,6% dell’Italia) esercita sull’andamento dell’export regionale, si riflette tuttavia su un altro valore, come rileva il presidente regionale di CNA Abruzzo, Savino Saraceni: “In un quadro pure positivo, tallone d’Achille dell’economia abruzzese continua a essere il volume dell’export degli articoli diversi dai mezzi di trasporto, spesso realizzati da aziende regionali. Il suo ammontare, riferito a ogni singola impresa, nel primo semestre 2023 è di 86.788 euro: appena un terzo di quello nazionale, dove nello stesso periodo vale 243.739 euro. Insomma, per ogni singola impresa che non produca mezzi di trasporto, il valore delle merci esportate è triplo del nostro. Un evidente segno di debolezza che deve essere corretto intervenendo con specifici interventi pubblici di sostegno all’accesso ai mercati internazionali, di innovazione tecnologica e sostegno al credito”.

Per quanto riguarda i prodotti alimentari, i più importanti (pasta, vino, olio) hanno registrato tutti un andamento superiore alla media Italia: la pasta aumenta del 12,3%, contro il 7% nazionale; il vino del 10,5, a fronte addirittura del decremento nazionale (-0,4%), l’olio dell’11,4%, anche in questo caso a fronte del decremento nazionale. Crescita a doppia cifra anche per frutta e ortaggi (+11,7%) ma meno della media italiana.

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