Fondi sisma non spesi: il Pd pensa ad una Class action

La notizia dei soldi della ricostruzione non spesi che la Regione è pronta a riprendere, secondo il Partito Democratico getta nello sconforto più cupo quanti hanno a cuore le sorti della comunità. Si tratta di 11 milioni di euro di finanziamento relativi agli interventi su edifici danneggiati dal sisma che da dieci anni non si sono riusciti a spendere e che adesso la Regione è pronta a revocare, come ha avvertito il Governatore. Soldi in gran parte destinati a Sulmona.

“Avevamo sollecitato a potenziare gli uffici di Palazzo San Francesco, anche attraverso convenzioni e accordi con gli Ordini Professionali e con lo stesso Istituto Morandi che avrebbe potuto coinvolgere studenti neodiplomati con la formula del tirocinio professionale – afferma il Pd in una nota -. Appello però caduto nel vuoto come tutti quelli che da due anni circa rivolgiamo all’Amministrazione per contribuire alla soluzione dei problemi cittadini. Nulla si è mosso e la ‘Bella Addormentata, che dimora nelle stanze del Palazzo, ha pensato bene di dare nuova linfa alla sua squadra di governo per la soluzione di questi annosi problemi, col Pifferaio Magico”.

“Quel signor Zavarella che – spiega ancora il Pd – mentre i finanziamenti se ne vanno in fumo, gli uffici tecnici comunali continuano a restare desolatamente sguarniti, se ne va in giro per la città a fare il volontario giardiniere corredando ogni suo passo di adeguata documentazione fotografica da postare sui social. Facile propaganda per una improbabile quanto bizzarra campagna elettorale per la futura competizione – immaginiamo – con una lista ad hoc per affiancare una impudente sindaca che chiederebbe la conferma”.

Secondo i Dem è ora di passare ai fatti. “Se anche questo infausto evento dovesse avverarsi – concludono i Democratici – come sembra probabile, valuteremo se proporre una iniziativa di ‘Class action (azione collettiva)’ per una richiesta di risarcimento danni da parte di tutti quei cittadini che, in graduatoria per i finanziamenti di ricostruzione delle proprie abitazioni, avranno perso il relativo diritto, e da parte di ditte, ristoratori, esercenti, ecc che dalla ripartenza dell’edilizia avrebbero tratto benefici svaniti nel nulla  per colpa di questi improvvisati a cui inopinatamente sono state affidate le sorti di questa città”.

6 Commenti su "Fondi sisma non spesi: il Pd pensa ad una Class action"

  1. Qui si parla di fondi erogati circa 10 anni fa e se la memoria non mi fa brutti scherzi nel periodo 12.06.2013 ÷ 15.02.2016 vi era una giunta di sx ed era sindaco Giuseppe Ranalli del PD!
    O vi è un errore nel servizio e va prontamente richiesto di rettificare o va fatta un’indagine anche nel proprio interno per informare altrettanto prontamente la cittadinanza.

  2. Sandro De Panfilis | 24 Febbraio 2021 at 18:58 | Rispondi

    Dieci anni è il tempo trascorso dal terremoto. Credo che i finanziamenti per la ricostruzione degli edifici danneggiati siano stati stanziati dopo qualche anno.
    Ne consegue che ricadiamo in piena Amministrazione Casini che, anche a voler essere magnanimi, è quantomeno pienamente corresponsabile del mancato utilizzo di tali fondi.

    • Si deve anche considerare che i primi anni erano anni complicati da continui cambiamenti normativi e procedurali che hanno portato via tempo nella definizione dei progetti e quant’altro da presentare per ottenere i fondi, l’amministrazione Ranalli poi duro scarsi 3 anni durante i quali portò a casa decine e decine di milioni di euro di fondi per ricostruzione pubblica e privata e on poté terminare il suo mandato perché fu fatta cadere dal duo Gerosolimo di masci

  3. Senza speranza | 24 Febbraio 2021 at 21:27 | Rispondi

    In 5 anni non sono stati capaci di realizzare/programmare 20 metri di asfalto… Figuriamoci un piano di ricostruzione.
    Speriamo finisca presto questo martirio.

  4. …e nessuno si degna di dare una risposta a quanto affermato da Temp…forza su un po’ di coraggio e trasparenza, adesso che avete sollevato il coperchio date un’occhiata al fondo della “ callara”… e illuminate il popolo bue.

    • Probabilmente hanno qualche indugio dovuto dalle date di emissione delle ordinanze:
      – OPCM n. 4007 del 29.02.2012
      – OCPL n. 52 del 20.02.2013
      con un po di ingegno e 2 piccole sottrazioni si risolve il problemino.. non serve nemmeno la prova del 9.
      Risibili le scusanti dei “cambiamenti normativi e procedurali” nei commenti (una costante italiana), come non di meno l’effetto torcibudella del sindaco con la nota di oggi.
      Non dispero che via siano ulteriori motivazioni e chiarimenti a breve… d’altronde il 30 giugno e il 31 ottobre sono ancora lontani (rispettivamente 125 e 248 gg.) e tutto può succedere, anche un’elezione comunale 😉

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