Furto al supermercato, precari e stipendi da fame: “Ecco perché abbiamo rubato”. Si allarga l’inchiesta: i ladri coinvolgono anche i vigilantes

Parlano in sei su sette davanti al giudice e raccontano storie di ordinario disagio, quello di un lavoro che non c’è, saltuario, poco pagato. Sette euro lorde all’ora, spesa della trasferta non conteggiata, viaggio e lavoro di notte, per far trovare i locali del supermercato puliti all’apertura. Assunti, per modo di dire, da una ditta di pulizie di Roma, a chiamata o a tempo determinato, qualcuno che ha lavorato solo due giorni al mese, stipendi da fame: 170 euro l’ultimo mensile, mostra uno di loro il bonifico sul telefonino.

Un elenco di giustificazioni, lo stato di necessità, insomma, per spiegare perché l’altra mattina hanno deciso di svuotare il supermercato Lidl di via Sallustio a Sulmona, sottraendo dagli scaffali oltre cinquemila euro di merce, finendo però nella rete dei carabinieri che li hanno sorpresi mentre caricavano la refurtiva sulle auto.

In tutto agli arresti domiciliari erano finiti in dieci: sette per i quali il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona Francesca Pinacchio ha convalidato questa mattina l’arresto e disposto per quattro la remissione in libertà e per tre (con precedenti) il divieto di dimora a Sulmona, e altri tre che si trovavano a Pescara al momento della perquisizione e per i quali, però, il tribunale adriatico non ha convalidato il provvedimento cautelare.

C’è di più, però: dichiarazioni fatte in sede di interrogatorio che potrebbero portare l’inchiesta ad allargarsi e a coinvolgere anche quelli della sicurezza. Durante gli interrogatori di garanzia, infatti, alcuni degli arrestati hanno detto al giudice, su precisa domanda, che in qualche modo sarebbero coinvolti anche i vigilantes della struttura “a cui dovevamo fare la spesa” hanno detto.

Accuse che ora dovranno trovare riscontri, anche con l’ausilio delle immagini delle telecamere di sorveglianza: capire, perché, ad esempio, i due vigilantes non sarebbero intervenuti allertando i carabinieri per quelle due auto piene di merce che avevano già preso la via per Pescara, ma che loro si sarebbero limitati solo a fotografarle.

4 Commenti su "Furto al supermercato, precari e stipendi da fame: “Ecco perché abbiamo rubato”. Si allarga l’inchiesta: i ladri coinvolgono anche i vigilantes"

  1. Giustificazione? | 8 Febbraio 2024 at 15:51 | Rispondi

    Esiste l’assegno di inclusione che sicuramente è molto ma molto di più di 170 euro mensili.

    • Sbagliato ma li capisco | 8 Febbraio 2024 at 18:13 | Rispondi

      E chi te lo da se nn hai più di 60 anni oppure invalido oppure con famiglia a carico dove nn lavora nessuno…tutti a cantare vittoria perche avevano tolto il reddito di cittadinanza…perche la gente non aveva voglia di lavorare.. secondo i politicanti…perché per loro il lavoro c’è infatti 170 euro di bonifico Frechete!! Per curiosità ma questi fanno parte della statistica del minculpop governativo che con le veline ci fanno sapere che l’occupazione è aumentata? Perche se questi sono i lavori e gli stipendi c’è sta da spararsi…

  2. Costrette a rubare pannolini. Viviamo proprio in una società demmerda.

  3. bene, i politicialtroni ,loro indicati hanno depenalizzato di tutto di piu’,nessun reato nessuna pena,con la riforma del nulla:denuncia di parte,le Forze ,i Giudici nulla possono,quindi tutti liberi di fare cio’ che meglio si crede,e’ l’italietta,paese dell’incontrario,si giustifica tutto,per essere fermato/arrestato devi commettere tantissimi reati in poche ore,tutti con prove certe,inconfutabili e forse ,forse: arresti domiciliari,responsabilita’? Policialtroni,partiti,loro indicati,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude/partitocrazia,e basta,o no?

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