
Un ritrovamento avvenuto in un vicolo nei pressi del Comune, dove in quel momento non passava nessuno: la fortunata protagonista, però, una sessantaquattrenne casalinga residente in paese, non ci pensa proprio ad intascarseli. Li raccoglie e li porta direttamente in Comune mettendoli nelle mani del sindaco Pietro Salutari.
E da qui comincia una caccia all’uomo davvero singolare: per una volta non per beccare chi ha rubato, ma per risarcire lo sfortunato proprietario.
Si mettono così prima in moto i vigili urbani del paese che girano per il mercato chiedendo se qualcuno ha perso quella cifra, poi si fanno le verifiche con la banca per vedere chi ha prelevato una somma del genere in mattinata. Ma niente quelle 250 euro nessuno le ha perse, nessuno le reclama, e nessuno, neanche, fa finta di esserne il proprietario.

L’algoritmo mette insieme la comunità, quella di Castelvecchio Subequo e quella dei paesi vicini ed è così che solo nella tarda serata arriva “l’illuminazione”. Durante una chiacchierata nel vicino centro di Acciano un turista romano racconta nella piazza di esser tornato dal mercato a mani vuote perché aveva perso i soldi prelevati la mattina e qualcuno, che sul social è amico del sindaco di Castelvecchio Subequo, racconta di quello strano post del primo cittadino.
I protagonisti si mettono in contatto e i soldi tornano (non ancora in realtà) al proprietario.
“Abbiamo appuntamento lunedì – spiega il sindaco – solo qualche formalità per accertarmi che siano i suoi, magari dimostrando di aver fatto il prelievo e di aver fatto il percorso lungo il quale la cifra è stata ritrovata”.
Chissà che faccia avrà e farà quel romano, quotidianamente a confrontarsi con borseggiatori e ladruncoli di città, a trovarsi ora in questa storia d’altri tempi e d’altra civiltà.
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