La didattica e la distanza

Si torna tra i banchi domani, dopo due mesi e mezzo, per le scuole superiori, di didattica a distanza; di sguardi e libri non condivisi. Se e quanto durerà è tutto da verificare, anche se la curva dei contagi non promette nulla di buono e, anzi, c’è la concreta possibilità che tra qualche settimana si torni in zona arancione. Di nuovo a collegarsi con il pc da casa.

Dopo dieci mesi di assenze più o meno continuate tra i banchi, il bilancio della didattica a distanza non è di quelli esaltanti, perché la modalità online ha “evidenziato le differenze di povertà – spiega il dirigente del Polo scientifico Massimo Di Paolo, in un’intervista (in video) al Germe – che non è solo povertà di mezzi, ma di contesto e cultura familiare”.

La scuola si è trovata nel giro di qualche mese a fare la più grande rivoluzione culturale e tecnologica degli ultimi cinquanta anni, subendo uno shock che non ha investito solo gli studenti, ma anche il sistema: docenti e dirigenti.

Al Polo scientifico, nelle due sedi di Sulmona e Pratola, si è scelto di tutelare alcune fasce per la scuola in presenza: i ragazzi con disabilità e problemi (che solo a Pratola sono una novantina) e quelli del corso sperimentale quadriennale dello scientifico, per poi attuare la rotazione tra le restanti classi. Risolto, si spera, anche il problema dei trasporti, con corse raddoppiate e calibrate negli orari per gli ingressi e le uscite degli studenti, che saranno differenziate.

Si incrociano le dita, nella speranza che tutto vada per il meglio, anche se Di Paolo, a differenza della collega Fantauzzi, reputa “non opportuna la premialità per scelte che riguardano la sfera sanitaria”, riferendosi cioè alla questione dei “crediti” che il Polo umanistico avrebbe voluto riconoscere a chi tra i ragazzi si fosse sottoposto a tampone prima del rientro.

Questione dibattuta e da dibattere ancora, perché la scuola non sia un corpo morto nella società, ma il cuore e la mente del futuro. Sia essa in carne ed ossa o in byte e pixel. 

3 Commenti su "La didattica e la distanza"

  1. Follia la riapertura

  2. Concordo con Sandro.
    Ringraziamo il nostro presidente di regione che non ha avuto gli attributi per rinviare l’ apertura delle scuole come hanno fatto i suoi colleghi delle altre regioni.
    E non mi sembra che i positivi in Abruzzo stiano scendendo. Anzi!
    Sostanzialmente in Abruzzo si stanno adottando tutti i comportamenti per farci tornare in zona arancione e poi in rossa con tutti ai domiciliari.

  3. Andare contro l’Azzolina è dura

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