La “morte” del consiglio

I banchi sono rimasti vuoti – o quasi – oggi a palazzo San Francesco: né la giunta, né i consiglieri comunali di maggioranza si sono infatti presentati all’appuntamento pomeridiano della seduta che era stata aggiornata in seconda convocazione non senza polemiche. Fino a qualche ora prima, infatti, secondo gli uffici di palazzo San Francesco, l’assise non poteva riunirsi per discutere i due punti all’ordine del giorno che erano rimasti appesi dopo che, sempre la maggioranza, aveva abbandonato ieri notte l’aula dopo l’approvazione del bilancio.

Poi le rimostranze dell’opposizione e, regolamento alla mano, la convocazione della seduta in “seconda” che ha permesso, così, comunque lo svolgimento del consiglio con la sola presenza dei consiglieri di opposizione (in seconda convocazione il numero legale si abbassa).

Gli ordini del giorno sul rinnovo dell’incarico al comandante della polizia municipale, ovvero la sospensione in autotutela del decreto d’incarico e quella sulla sede del CPIA, sono stati alla fine votati dall’unanimità dei presenti, ma è verosimilmente solo un atto di facciata perché difficilmente la giunta, ovvero la sindaca, darà seguito alle richieste dell’opposizione che, però, in questo caso, sono formalmente le indicazioni del consiglio comunale.

Ne viene fuori un quadro, a dire il vero, un po’ triste delle istituzioni e del valore che gli viene attribuito. “Il punto più basso” lo definisce Tirabassi che, però, ora l’ordine del giorno approvato potrà farlo valere in sede di Corte dei Conti alla quale si è già rivolto per chiarire quello che lui definisce un “potenziale e probabile danno erariale” (legato cioè al rischio di una vertenza da parte del comandante Mercurio).

La diserzione dei banchi, da parte oltre che dei consiglieri di maggioranza, anche da parte di tutta la giunta, fa il paio con le mancate risposte di ieri su quesiti non di secondaria importanza: i crediti vantati nei confronti di Cogesa, la questione della bonifica di Santa Lucia, il tema dei possibili debiti fuori bilancio che la Casini lascerà in eredità a palazzo San Francesco per il mancato pagamento delle spese legali dei dipendenti assolti.

Viene da chiedersi se il consiglio comunale ha ancora un senso, se la politica ha ancora un senso, se la democrazia rappresentativa sia ancora tale.

5 Commenti su "La “morte” del consiglio"

  1. Mi chiedo…ma questa amministrazione ha ancora un SENSO.

  2. Una maggioranza telepilotata.

    Ovviamente interessava solo l’approvazione del bilancio, per apporsi al petto la medagietta del quinquennio superato dopo i diversi commissari. È un altra perla dell’amministrazione comunale per mostrare l’inettitudine della loro gestione.

    Coraggio elettori… Non tutti i mali vengono per nuocere!

  3. Il danno erariale potenzia le non esiste! La corte dei conti può intervenire quan do il danno è quantificab ile e non prima che si avve ri la ipotesi

  4. Morto da 5 anni e più!

  5. Sulmona è morta.
    L hanno distrutta.

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