L’Aquila Capitale della Cultura: il dossier curato dal sulmonese Alessandro Crociata

C’è anche un po’ di Sulmona dietro la vittoria dell’Aquila, eletta a Capitale della Cultura 2026. A curare il dossier della candidatura del capoluogo (“L’Aquila città multiverso”) è il sulmonese Alessandro Crociata, direttore del progetto che ha come cardini il dialogo con il territorio, l’inclusione e l’apertura, specie verso le aree interne. Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale sono i quattro pilastri del documento che si sviluppa su cinque assi portanti per la sua declinazione e realizzazione: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità.

Un progetto che vuole attivare un modello di sviluppo a base culturale delle aree interne, come evidenzia lo stesso Crociata. “Le città medie, come L’Aquila, possono essere Comuni hub, dialogando con il territorio e con quelle aree interne che non hanno la portata per attivare modello di sviluppo a base culturale”. Modello di sviluppo che “vede la cultura come elemento in grado di portare risultati positivi su benessere, salute, coesione sociale e sostenibilità ambientale”. E da qui nasce il concetto di L’Aquila come città multiverso, come realtà in grado di dialogare con sé stessa ma anche con gli altri Comuni del territori, “riconoscendo la complessità e la multimedialità della cultura”, come sottolinea crociata”.

Un progetto innovativo, capace di coinvolgere nella produzione culturale tutti i luoghi che gravitano attorno attorno al capoluogo. “Il dossier non si propone di fare esclusivamente una produzione culturale all’Aquila e poi distribuirla sul territorio – spiega Crociata -. Alcuni progetti nasceranno in città e poi verranno portati nelle aree interne, per dei percorsi di formazione. Altri, invece, seguiranno un itinerario opposto: sviluppati nelle aree interne e poi mostrati all’Aquila”.

Tanto spazio verrà dato ai giovani imprenditori della cultura. Verrà effettuata una call per venti artisti del territorio, dell’Italia e internazionale per attivare percorsi di creazione culturale, workshop, concerti e spettacoli. “L’Aquila – prosegue Crociata – è il primo e unico osservatorio culturale urbano. La città si è dotata di centro di studi che esaminerà l’impatto della cultura per lo sviluppo”.

Il dossier verrà poi scalato in un altro sistema, ossia quello della città di Rieti, che come sottolinea Crociata ha più di una similitudine da condividere con il capoluogo d’Abruzzo. Dalla geomorfologia alla cultura, passando anche per la sfida della ricostruzione (non solo materiale, ma anche sociale e umana). “Rieti, come L’Aquila – conclude Crociata – è una città media che può recitare il ruolo di hub per le città periferiche e le aree marginali. L’obiettivo che si propone L’Aquila è quello di comunicare con il territorio e pensare ad un suo sviluppo”.

40 Commenti su "L’Aquila Capitale della Cultura: il dossier curato dal sulmonese Alessandro Crociata"

  1. sub lege libertas | 14 Marzo 2024 at 15:51 | Rispondi

    Non so se questa mia riflessione è corretta, sono contento per il lavoro portato avanti da Alessandro Crociata, ma mi piacerebbe che i sulmonesi portassero qualche risultato anche per la loro città di origine. Non penso che questo traguardo raggiunto dalla Città de L’Aquila, porti vantaggi per Sulmona (che di cultura ne ha da vendere) e non mi sembra che il capoluogo abbia mai avuto propensione al dialogo con la città di Ovidio.
    Sono pronto a correggere questa riflessione se si dimostra l’infondatezza della stessa.

    • Il lupo perde il pelo ma non il vizio | 14 Marzo 2024 at 16:01 | Rispondi

      Concordo in pieno!! Il tempo sarà galantuomo…vedremo…anche se sono sicuro nulla vedremo da queste parti…e per parti non intendo solo Sulmona ma tutto il circondario e alto Sangro…

    • Non mi risulta che Crociata sia stato coinvolto nel progetto che lresentó Sulmona o in altri progetti culturali ma che si siano preferiti sempre i soliti nomi

      • Condivido… profeta in patria e ci lamentiamo. Se l’aquila lo ha scelto ha fatto bene ed ha avuto i suoi risultati. Per il resto non credo che dipenda solo da l’aquila ma noi che faremo per intercettare i flussi di turisti che arriveranno?

    • Concordo. Alessandro Crociata lavori per Sulmona se ha buone idee.
      Che diamine, un po’ di patriottismo..

  2. Ecco motivata la bocciatura del perché i comuni abruzzesi candidati a capitale della cultura 2025 furono esclusi.
    Problemi di sovrapposizione di periodo e peso politico di premio elettorale hanno fatto la differenza.

    • Condivido in pieno. E la nomina a pochi giorni dalla rielezione di Marsilio la dice lunga! Presi in giro ancora una volta dal romano!

  3. Al di là del merito del nostro concittadino nell’elaborare il progetto vincente l’Aquila come città inclusiva e aperta verso le aree interne stride palesemente con la sua natura e la sua storia. Non è mai stata nessuna delle due cose anzi ha solo preso per se e spesso tolto a noi basso impero. Quindi pur sperando in un cambio di atteggiamento dubito fortemente che possa essere quel che è scritto come un ti amo sulla sabbia

  4. Spero solo che i cittadini dell Aquila per fregiarsi “degnamente”del titolo che gli hanno riconosciuto imparino “finalmente’ a differenziare la munnezza.

  5. Sappiamo solo lamentarci…. ma non mi sembra che abbiamo mai proposto progetti validi e degni di essere positivamente valutati. Un minimo di esame di coscienza

  6. Le fate e gli unicorni | 14 Marzo 2024 at 19:06 | Rispondi

    Ahh! Certamente… I progetti validi… immagino che sia proprio questa la reale motivazione!

  7. Non si diventa “capitale della cultura” da un giorno all’altro.
    È evidente che c’è dietro una storia secolare. Ovunque si vada per L’Aquila si respira arte, storia, cultura; una città dal respiro internazionale come poche in Italia o in Europa.
    E tutto questo a dispetto non solo dei terremoti ma anche di una politica ottusa e miope che non vuol investire nel nostro capoluogo quel che sarebbe giusto e provvidenziale, se solo ci fosse un po’ di lungimiranza.
    Chissà che finalmente non diano all’Aquila l’alta velocità e che finalmente Preturo non diventi quell’aeroporto internazionale che tutta l’Italia centrale sta aspettando.
    L’articolo dice che c’è persino del merito sulmonese in questo successo. Sì certo: Crociata è di Sulmona, infatti.
    In effetti se a Sulmona fossero tutti un po’ più “Aquilani” e meno “Peligni” i vantaggi si toccherebbero con mano anche per quest’altra stupenda cittadina.
    Ma nulla di comparabile, ovviamente.

  8. In fremente attesa | 14 Marzo 2024 at 19:43 | Rispondi

    Effettivamente in Italia centrale non si parla d’altro:
    “Ma quando diventa internazionale l’aeroporto di Preturo?”
    Veramente non ci dormono la notte!

  9. Ha ragione Mingaver, proprio nulla da comparare ma proprio nulla e sa perché? Perché Sulmona piace a chiunque viene a visitarla, L’Aquila no. Ma questa è una storia vecchia che tutti conoscono.

  10. Rosiconi e cococciari come al solito x alcuni commenti

    • Per fare certe obiezzioni e insinuazioni, queste devono essere ben ponderate è meglio specificate. Senza stupidi campanilismi.

      • Studiare di notte per sapere di giorno. | 14 Marzo 2024 at 22:02 | Rispondi

        Obiezioni con una sola zeta e la “e” si scrive senza accento.
        Studia!

        • Argomentare oltre le sparate | 15 Marzo 2024 at 10:58 | Rispondi

          Dopo questa lezione di grammatica sarebbe gradito leggere argomentazioni a supporto di certe affermazioni che sanno molto di sparate da bar

    • Rosiconi no, solo semplicemente consapevoli della grandezza e della bellezza della nostra Sulmona.

  11. Rinasci Sulmona | 14 Marzo 2024 at 21:09 | Rispondi

    È opportuno che le nostre rappresentanti regionali, che si spera presto saranno tre, si facciano promotrici di una proposta unitaria a L’Aquila di coinvolgere Sulmona nelle manifestazioni derivanti dalla odierna notizia (finanziamenti compresi come esito di adeguati progetti) in caso contrario sarà tempo di costituire un comitato forte che propugni la secessione dalla provincia aquilana verso quella di Pescara. Vedremo

    • Sulmona deve aspirare ad avere la sua autonomia amministrativa, non certo ad avere altri padroni.
      La città è già un capoluogo naturale anche se ingiustamente non riconosciuto per colpa di magagne d’altri tempi.

  12. Allora ci possiamo attivare da subito!!

  13. L’Aquila capitale della cultura mi puzza tanto di atto dovuto. Dopo la precedente, un’altra bocciatura sarebbe stata imbarazzante per la città amica della Meloni. Tra l’altro ad una regione che ha premiato il cdx in occasione della passata competizione elettorale non si poteva non dare un “contentino”, capisci a me.

  14. L'Abruzzo interno abbandonato | 14 Marzo 2024 at 22:30 | Rispondi

    Sono veramente contento che sia stato premiato l’Abruzzo..un po’ meno perché è andato all’Aquilamea che, come ha sempre fatto e continuerà a fare, non condividerà mai con nessuno il tesoretto assegnatole anche se il progetto lo prevede…”E da qui nasce il concetto di L’Aquila come città multiverso, come realtà in grado di dialogare con sé stessa ma anche con gli altri Comuni del territori…” L’aquila è a..verso unico. Per quanto riguarda poi il merito, dico solo che il Presidente della commissione è stato il ministro Sangiuliano (uomo veramente superpartes) che casualmente è dello stesso partito di Biondi, Marsilio e Meloni.
    Sig. Mingaver, forse non lo sa, ma l’Abruzzo è bagnato da 3 mari per cui a l’aquilamea è assolutamente necessario un grande porto..lasci perdere l’aeroporto

  15. Ecco i soliti ingrati!
    — “L’Aquila amica della Meloni”..
    — “Puzza di atto dovuto”..
    — “comitato forte che propugni la secessione dalla provincia aquilana verso quella di Pescara” (che assurdità!)
    — “imparino a differenziare la munnezza”
    Il mio prof. di storia, il compianto prof. Scimia, ci diceva spesso che “a Sulmona soffrono della sindrome della centesima cannella”, una sorta di latente complesso d’inferiorità collettivo che risale alla notte dei tempi (ossia ai tempi della fondazione dell’Aquila). Mi sa che aveva proprio ragione il prof. Scimia!

    • Imbarazzante | 15 Marzo 2024 at 04:50 | Rispondi

      Quanta arroganza ! Ci sono insegnanti illuminati e barzellettieri , evidentemente… ognuno ha quel che merita!

    • SalviamoSulmona | 15 Marzo 2024 at 08:01 | Rispondi

      Egregio Mingaver,una città come Sulmona che, chi ha studiato, sa che è anche conosciuta come la “Siena degli Abruzzi” per via del suo imponente patrimonio storico, artistico e culturale, non ha bisogno di invidiare.
      Invidia chi vorrebbe avere e non ha e non chi ha gia’ perché ha sempre avuto.
      Lo stesso Federico secondo fondatore dell’Aquila, riconobbe la superiorità della nostra città su “tutte” le altre visto che la destino’ a sede del Giustizierato d’Abruzzo rendendola di fatto la prima città abruzzese in ordine di importanza. Federico secondo aveva capito. Chissà se aveva capito anche il compianto prof.Scimia, con tutto il rispetto.

  16. Ma insomma, ci sono state le elezioni regionali, ne e’ uscita una maggioranza e un un paese democratico e civile si accetta e fra 5 anni si tireranno le somme come fatto il 10 marzo accettando i risultati. Personalmente non ho votato Marsilio ma la democrazia e’ questa. Detto cio’, mi domando noi cosa facciamo per promuovere e/o 9nvesyire sulla nostra città. Se vai sul diyo del comune dell’aquila hanno costituito un settore con dirigente e personale per formulare progetti e la sua attività e’ protesa a cercare finanziamenti nazionali e europei. Il comune di sulmona non potrebbe mettere un dipendente a fare questo??? No, pretendiamo di campare sulla spalle di altrui. Va bene ma non possiamo lamentarci. Il nostri sindaco a differenza di quello di Rieti, e i sindaci dell’alto alterno non ha speso una sola parola a sostegno del progetto. Ora egoisticamente direi che devono coinvolgerci ma dal loro punto di vista perché dovrebbero farlo visto che ci siamo autoisolati? Riflettiamo su questo e apriamo al resto della regione. Il sindaco di pescina era presente a sostegno dell’aquila e quella amministrazione non e’ certo di destra. Riflettiamo!!!!

  17. Ma voi mi pare che crediate ancora alla Befana!!!

  18. Proprio perché rifletto mi capita spesso di rimpiangere un certo modo di fare politica, forse antico, diciamo alla Mattarella.
    Chi riveste ruoli istituzionali rappresenta una moltitudine di persone e di interessi che vanno aldilà di quelli più limitati degli appartenenti ad un partito.
    La consapevolezza di questa funzione dovrebbe spingere un buon politico ad una certa misura nei discorsi, negli atteggiamenti, nella propaganda, nelle decisioni.
    Chi governa una città, una nazione o una regione governa per tanti cittadini e non solo per quelli della sua parte.
    Ora mi sembra di scorgere una sovrapposizione costante di ruoli che alla lunga, svilisce il ruolo che si ricopre e finisce per destare sospetti.
    Magari infondati.
    Ai comuni “tifosi” si perdonano atteggiamenti “scomposti” sempre nei limiti consentiti, ma certi atteggiamenti in un ministro, una premier, un presidente di regione per me, risultano completamente fuori luogo.
    La critica si, il dileggio, la mimica esagerata, una certa dose di aggressività, un certo tipo di narrazione, contribuiscono a far pensare ad una non totale equidistanza tra il proprio elettorato e gli altri.
    Magari poi non sarà così.
    Anche perché se si predica il rispetto delle regole ai ragazzini poi bisogna per primi, rispettarle in ogni circostanza e anche in questo caso, l’esempio vale più di mille parole.
    Poi è normale che ciascuno ami la propria città e senza volersi nascondere dietro a un dito è anche normale che ci sia una certa dose di campanilismo e attaccamento alla propria realtà territoriale.
    Ma se questo atteggiamento è giustificabile per i comuni cittadini non potrebbe esserlo per chi rappresenta le istituzioni.
    Senza considerare che siamo in Italia, la patria del Divo Giulio e lui che di queste cose ne sapeva, ci suggeriva che : ” A pensar male si fa peccato ma molto spesso si indovina”
    Mi auguro comunque che questa opportunità sia motivo di crescita per l’intera regione.

  19. Dayana Danny scrittrice | 15 Marzo 2024 at 21:34 | Rispondi

    Basta polemiche, questa è un opportunità per l’intera regione! Forza Abruzzo!

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