L’ultimo consiglio: Di Piero si dimette

La firma delle dimissioni è arrivata poco prima delle due di oggi, subito dopo un consiglio comunale lungo, ma non bellicoso come pure ci si aspettava. L’esito è stato quello che avevamo preannunciato: in Aula con la giunta azzerata, anzi revocata, e dimissioni del primo cittadino.

Gianfranco Di Piero non pronuncia il termine “irrevocabili” che pure i consiglieri di Fratelli d’Italia gli chiedono di pronunciare, ma accoglie, senza farlo notare, l’invito che gli arriva dalla sua maggioranza ormai ex: Francesco Perrotta che glielo chiede esplicitamente di non mettere davvero la parola fine, Teresa Nannarone che dai banchi dell’opposizione apre un’autostrada al futuro dicendosi soddisfatta del gesto del sindaco, Gianluca Petrella che pur restando con Italia Viva seduto tra i banchi dell’opposizione mostra tutta la sua disponibilità a non interrompere prima la consiliatura e perfino il Pd, che per bocca del capogruppo Mimmo Di Benedetto, auspica che nei prossimi venti giorni ci siano le condizioni per trovare una quadra. Nuova o ricostruita.

Tra il pubblico, qualcuno con gli occhi rossi, c’è l’ormai ex giunta: Di Marzio, Di Nisio, D’Andrea, ma non Casciani, il vicesindaco sparito da palazzo – ma non dalle sue buste paga – da oltre un mese. Vero motivo della mancata ricucitura politica di una crisi che il Pd si ostina a definire numerica, ma che serba anche e soprattutto nel cuore dei Dem la sua implosione politica.

Il resto è narrazione di punti di vista, ricostruzione del dietro le quinte: i fuoriusciti che motivano il loro addio, l’opposizione che sottolinea il malcontento della città, il sindaco che racconta le tante cose fatte, l’impostazione di un governo coerente, seppur con tante cose da fare ancora e meglio.

Pesa le parole Di Piero prima di formalizzare le sue dimissioni, non infierisce sui tradimenti e i traditori, ma si legge dalle sue parole e dal suo tono tutta l’amarezza di un’avventura nella quale gli è stato chiesto di imbarcarsi, su una barca che sin dalle prime onde, esattamente due anni fa, si è trovata in un mare in burrasca, tra liti e personalismi. “Faticoso – dice -. Avrei dovuto dimettermi il giorno dopo le elezioni e non l’ho fatto solo per evitare una figura imbarazzante alla città. Avrei dovuto rivestirmi del settanta per cento dei voti che ho preso, del successo personale che è stato superiore a quello delle liste, ma ho creduto fino alla fine nella mediazione, nel gruppo, nella possibilità di ricucire la maggioranza. Mi sono fidato, ho sbagliato. Adesso basta, prendo atto che la maggioranza non c’è più”.

I punti all’ordine del giorno, dal liceo classico, al parcheggio di Santa Chiara, dai debiti fuori bilancio, alla convenzione con l’Arap, passano tutti all’unanimità. Cose che servono alla città. Non certo un commissario che, se non ci sarà un profondo ripensamento degli attori in Aula, busserà alle porte prima della fine del mese.

22 Commenti su "L’ultimo consiglio: Di Piero si dimette"

  1. La volgarità della frase “sparito dal palazzo ma non dalle sue buste paga” si commenta da sola e la dice lunga sulla vostra linea editoriale e sulla vostra equidistanza …. E lo dice chi nulla
    A che spartire con lui ma ha a che spartire con il rispetto che si deve a tutti anche a chi non ci piace.
    Che vi stia sulle scatole il Pd è chiaro ormai a tutti nutrite ben altre simpatie ma ormai appartenete al genere fantasy

    • Signor Polemico, se per lei la cronaca è volgarità… Fatto è che questo mese la collettività ha pagato un assessore che non c’è stato. Casciani poteva fare la sua sacrosanta battaglia politica rassegnando le dimissioni se non aveva voglia di fare l’assessore

  2. Se per voi questa è cronaca amen.
    Quindi deduco che voi dormite in comune per cui sapete chi entra e chi esce a ogni ora.
    O riferite cose che vi dicono e quindi siamo al sentito dire?
    Potreste dimostrare, appunto perché cronaca e non una volgarità, che pur non andandoci non abbia lavorato per le sue deleghe o al contrario potete dimostrare che gli altri assessori pur andandoci (ed è da verificare quante volte e per quanto tempo) presenza a parte hanno svolto il loro lavoro?
    Ecco per me questa non è affatto cronaca ma una specifica senza supporto che mira a colpire una figura che presumo non vi piace.

    • signor Polemico è cronaca agli atti: sull’albo pretorio può verificare le presenze nelle sedute di giunta dell’ultimo mese e mezzo

  3. AMEN (in latino) | 31 Ottobre 2023 at 17:47 | Rispondi

    CHI
    (ndr) “…auspica che nei prossimi venti giorni ci siano le condizioni per trovare una (S)quadra. Nuova o ricostruita.”, probabilmente sottovaluta lo scivolone riferibile ad una delle affermazioni di rilievo fatte in mattinata dal sindaco nella propria dichiarazione finale: “…Non lo nego, … per la risoluzione delle tante criticità spesso ho sperato nella PROVVIDENZA, …chi mi conosce sa qual’è il mio credo…”.
    Come se bastasse cotanta invocazione, pur sorretta da nobile e virtuoso sentimento, per riabilitare quella che in Aula consiliare Egli ha chiamato classe dirigente politica…, alludendo scillipo(li)ticamente forse alla levatura dei membri dell’Assise = scarsa !.

    Invero, il comparto lavorativo privato, nelle sue più articolate forme di organizzazione, prevede ruoli gestionali di alta responsabilità affidati a Risorse umane dotate di manifesta professionalità e cerificata managerialità.

    Si è vista forse nel manico de quo ?
    E comunque, da Wikipedia:

    • La “PROVVIDENZA” è il termine teologico religioso che indica la sovranità, la sovrintendenza o l’insieme delle azioni operate da Dio in soccorso degli uomini, per aiutarli a realizzare il loro destino.

    • Con il termin DESTINO ci si riferisce a un insieme d’inevitabili eventi che accadono secondo una linea temporale soggetta alla necessità e che portano ad una conseguenza finale prestabilita.

    Ed infatti Gianfranco Di Piero infine ha detto: “È giunta l’ora”.

    E COSÌ SIA.

  4. Che vergogna che siete….lotte politiche nessuno che fa un passo indietro tutti contro tutti siete tutti vincitori salite sul carro solo la città di Sulmona con i suoi cittadini ci rimette. Che squallore che fogna, che latrina, che puzza, che merda.

  5. Molto molto bene…

  6. Il fustigatore | 31 Ottobre 2023 at 18:12 | Rispondi

    Logica conclusione di una vicenda che è andata viavia degenerando grazie ai tanti “strateghi”locali e territoriali, ora finanche nazionali che hanno portato un partito rimesso su con tanto sacrificio allo sfascio totale. E il sindaco, come lui stesso ha dichiarato ci ha messo tanto del suo con i suoi metodi d’antan….

    • Nonché a una nota stratega locale che entra ed esce dai partiti e dai gruppi a giorni alterni e che molto ha contribuito allo sfascio di questa maggioranza. Lei vede sempre tutti i responsabili tranne una

  7. A pelle (pur non essendo io molto addentro alle questioni e alle miserie politiche di questa cittadina) Di Piero mi sembrava un buon sindaco..
    Comunque, che dire? Miserie e piccolezze di una città misera e piccola che dà l’idea di una gran bella signora (e Sulmona indubbiamente è una gran bella città) che col tempo è sfiorita e s’è inacidita, perdendo l’eleganza e il portamento dei bei tempi andati.
    Il consiglio comunale, almeno in città di piccole e medie dimensioni, dovrebbe essere come una riunione di famiglia dove ci si confronta con amicizia ed empatia per tentare di pervenire alle migliori decisioni nell’interesse della collettività.
    E invece.. fratelli, coltelli!

  8. SalviamoSulmona | 31 Ottobre 2023 at 18:50 | Rispondi

    Oltre che la cococcia di alcuni sulmonesi, andrebbero modificati i regolamenti. Se si continua a consentire il cambio di casacca ogni volta che una perturbazione mentale assale un eletto/a di una determinata formazione politica non andremo mai da nessuna parte. Appartieni ad una maggioranza, ma non ne condividi più le scelte? Poco male, dai le dimissioni e torna al tuo normale lavoro. Il voto dei cittadini va rispettato ed onorato. Non si può tollerare che il mio voto sia messo al servizio di di personaggi senza scrupoli che tradiscono allegramente i propri elettori passando all’opposizione come è vergognosamente avvenuto.
    A buon intenditor…

    • Luigi Gagliardi | 31 Ottobre 2023 at 20:06 | Rispondi

      eh! in una città come Sulmona in cui gli affari scarseggiano tornare al proprio lavoro potrebbe essere un problema.
      La cosa triste è che alle prossime elezioni ci saranno di nuovo gli stessi personaggi in cerca di…….

  9. Qualcuno davvero crede che la colpa è Del sindaco ??? O di chi cambia casacca da maggioranza a minoranza come se nulla fosse ??!
    avete visto che personaggi ha sulmona all’opposizione ???
    Dio ci salvi

  10. Se un brianzolo o un calabrolucano lagge questi eventi si sbellica dalle risate.
    Ma vi sembra normale che uno,eletto in maggioranza poi passi in opposizione?
    Mi sono incazzato per una vita quando,ed è accaduto spessissimo,colui che avevo votato ha fatto il salto della quaglia passando con la maggioranza.
    Ma il contrario…

  11. Quindi fatemi capire, Italia viva sta contemporaneamente in maggioranza con Perrotta e in minoranza con Petrella, cose mai viste, Sulmona è sempre apripista nazionale

  12. Il problema è quello che questa città ha da più di dieci anni: l’incapacità di cancellare definitivamente la cultura e le persone che la hanno rappresentata senza alcun titolo legittimamente delegato dai cittadini elettori.
    Rivalsa, ripicche e tentativi maldestri di essere ancora protagonisti di chd cosa neppure i protagonisti lo sanno
    Bisogna scriverne un’altra di storia. Per Sulmona ed il interland. Così non si può continuare

  13. Jet a fatjà…. Questa è la solizione!

  14. Orgoglio sulmonese | 1 Novembre 2023 at 07:37 | Rispondi

    Sono d’accordo con tutti coloro che condannano i vari “cambi di casacca” di certi personaggi,che dovrebbero essere cacciati a pedate e che invece si sentono in diritto di vagare industurbati tra i seggi comunali senza avere in testa uno straccio di idea su ciò che sarebbe meglio fare per Sulmona.Dovrebbero proprio sparire e non farsi più vedere in giro costoro che usano il voto dei cittadini a fini meramente personali calpestando la città e tutti i suoi problemi.Si vergognino di averlo anche solo pensato. Ora è inutile,perchè più che evidente,ribadire che la colpa della crisi non è del sindaco,della cui onestà e rettitudine nessuno può dubitare e anzi speriamo ancora,con tutto il cuore,che possa tornare sui suoi passi,per continuare a costruire qualcosa di buono.Rimane l’amaro in bocca e la constatazione che qui la situazione è disperata se non si riescono a mettere da parte ripicche e personalismi e se non si riesce a capire che se non pensiamo noi alla nostra città chi dovrebbe farlo?

    • Onesto e retto ok ma queste sono precondizioni, politicamente non è stato in grado di gestire le criticità in seno alla squadra di governo

  15. Il Problema è che quelli che fanno e disfano solo x interessi personali rimangono sempre lì dentro e gli elettori continuano a votarli. Ci vuole memoria.

  16. C’è un’unica verità: questi si sono messi tutti insime solo per abbattere Gerosolimo. Questo succede quando ci si candida non per qualcosa ma contro qualcuno.
    Ha detto il sindaco che si sarebbe dovuto dimettere dopo due giorni che è stato eletto. Pensate un po’ chi
    abbiamo votato!
    La città ha bisogno di unità, che senso ha provare a mettere insieme i cocci se non siete mai andati d’accordo?
    Lasciateci rivotare, sperando di non sbagliare neanche questa volta!

    • E io che credevo che sono state le circa 800 mancate preferenze rispetto alle liste di appoggio (segno di una fede traballante e che lascia angosciosi pensieri) da parte degli elettori a farlo desistere dal ballottaggio per la carica da Sindaco e successivamente a fargli abbandonare lo scranno del Consiglio Comunale.
      Quello che ancora lo ferma da tornare in pubblico è il disastro Cogesa, ma fa fede sulla “dimenticanza di sudditi di sempre” per il rientro in pompa magna.
      Certo è che ognuno la legge e la racconta proprio come le serve, ma ovviamente la macchina propagandistica si sta già rimettendo in moto!!!
      D’altro canto è pur vero che i soloni vincitori ci hanno messo ben poco a tirar fuori le unghie per le aspettative spettanti di diritto (a loro dire), e questi sono i risultati.
      Potevano dare una svolta al modo di fare politica in città, ma si sono dimostrati alla pari dei predecessori e certamente staranno mangiando pane amaro per una sterile e puerile difesa di posizione, anche se non lo danno a vedere, degli auto lesionisti unici.
      Meno di venti giorni e saprà che fare!

      Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, comunque!

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