Maretta nel Movimento 5 Stelle. L’assalto al leader parte da Primo Di Nicola

Che le elezioni europee siano state un fallimento per il Movimento 5 Stelle è ormai assodato. Le stesse ammissioni fatte dal leader e vice premier Luigi Di Maio nel post elezioni hanno confermato la dura realtà. L’accerchiamento del giovane vice premier è di fatto sospeso da qualche decina di minuti, da quando ha annunciato dal Blog delle Stelle la sua intenzione di essere sottoposto al voto degli iscritti. Scrive Di Maio: “Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato. Sarà tutto il Movimento 5 Stelle a scegliere. Se il movimento rinnoverà la fiducia in me allora ci metteremo al lavoro per cambiare tante cose che non vanno. Io personalmente con ancora più impegno e dedizione”.

Fra quelli che hanno dato il via alla rivolta contro Di Maio c’è stato ieri il senatore abruzzese Primo Di Nicola che si è dimesso da vice presidente del gruppo parlamentare al senato motivando così: “Una decisione che ritengo necessaria non solo alla luce del risultato elettorale ma anche e soprattutto delle cose che ci siamo detti in tanti incontri e assemblee. Mettere a disposizione del Movimento gli incarichi. È l’unico modo che conosco per favorire una discussione autenticamente democratica su quello che siamo e dove vogliamo andare”.

La questione della leadership di Di Maio e la richiesta di azzeramento delle cariche era stata lanciata sempre ieri da un altro degli uomini più in vista nel Movimento, Gianluigi Paragone che commentando Di Nicola ha dichiarato: “È fuor di dubbio che c’è bisogno di una discontinuità. M5s per ripartire ha bisogno di una leadership politica non dico h24 ma non siamo lontani”. Paragone pare abbia dato voce all’insofferenza di Alessandro Di Battista, entrato in ibernazione dopo l’altra sonora batosta ricevuta dopo le elezioni regionali abruzzesi ed ora improvvisamente “scongelatosi” per chiedere la testa di Di Maio. Cosa succederà adesso si saprà solo dopo il voto sulla piattaforma Rousseau e non è detto che gli esiti siano sereni per il Movimento e per la tenuta del Governo.

Savino Monterisi

1 Commento su "Maretta nel Movimento 5 Stelle. L’assalto al leader parte da Primo Di Nicola"

  1. Uno milita nel MOVIMENTO 5*, ma non sa che Di MAIO di suo non decide nulla. La politica dei 5* è in linea diretta con la filiera Grillo-Casaleggio e perciò Di Maio è solo un esecutore di ordini provenienti dall’alto. Difatti egli non ha fatto altro che portare avanti il programma grillino. Le giravolte le ha fatte Grillo,per esempio, quando,contrariamente a quello che aveva detto e sbandierato contro i vaccini, poi si è messo dalla parte dei filo-vaccini. Un esempio, tanto per capirci. Comunque, anche i più sprovveduti capirebbero che il capitombolo elettorale dei grillini è dovuto alla loro incapacità a governare una nazione, data la loro “ignoranza” politica e l’incapacità a fare promesse sostenibili. Tu per esempio non puoi promettere un reddito di cittadinanza(cosa tra l’altro assurda,in un paese che vanta 2300miliardi di debito pubblico,bot,cct,etc, che potrebbe diventare carta straccia da un momento all’altro) e poi dare 200-300 euro, invece dei 780 promessi.Tu non puoi bloccare le opere pubbliche e mandare in mezzo ad una strada migliaia di lavoratori. Tu non puoi fare il Giano bifronte,come dire Di Maio dice una cosa e Fico ne dice un’altra,alla maniera dei vecchi comunisti che neanche l’attuale PD. Secondo voi con questa ondivaga politica si prendono voti? Con questi programmi della decrescita felice? E che dire della rapina sui pensionati, con il recupero ed il blocco della perequazione sulle pensioni tre volte il minimo? Allora perché si versano contributi per avere tutti i diritti e poi si tagliano rami al corrispettivo pensionistico? Che cxzzx di politica è questa? Qualcuno ha detto che il popolo che ha votato lega è ignorante. Non credo,io penso che sia un popolo che ha ben a mente certe cose ed affatto ignorante.
    Pensate,la lega che vince a Pratola, Bussi,Popoli(tanto per citarne alcuni) per anni baluardi inespugnabili PCI. Altro che ignoranza, qualcosa è cambiato. Salvini è andato incontro a tante richieste ed alcune le ha mantenute,come frenare l’invasione africana. Però attenzione, se metterà in atto il suo proposito di flat tax al 15% e di attribuirla solo sino a 50mila euro, Salvini farà una madornale cxzzxtx, un vero letto di Procuste che nemmeno la Russia dei bei tempi, riuscì a fare. E sicuramente butterà dalla finestra i 30miliardi di euro richiesti,per la sua attuazione.Una cosa assurda, inverosimile. Forse il successo gli ha dato alla testa e gli ha ubriacato il cervello.

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