Mezzogiorno, l’Abruzzo unica regione a non crescere

Una fotografia desolante per la regione Abruzzo, l’unica del Mezzogiorno italiano a non crescere.

Arretra il bell’Abruzzo, a registrare il calo dello 0,2 per cento è ritratta l’ultimo rapporto Svimez divulgato oggi. Tutti crescono, la Campania con un più 2,4% , la Basilicata più 2,1%, il Molise più 1,6%, la Calabria più 0,9%, la Puglia più 0,7%, Sardegna più 0,6% e Sicilia più 0,3%.
Ad allertare sui dati è il Movimento 5 stelle, che parla di “effetti della totale mancanza di visione strategica per l’Abruzzo che centro-sinistra e centro-destra hanno prodotto negli ultimi 10 anni” spiega la consigliera regionale Sara Marcozzi. “La politica degli annunci del Presidente D’Alfonso sta dando i suoi frutti: distruzione delle piccole-imprese, indebolimento dei grandi insediamenti, povertà  in continuo aumento e consumi fermi al palo”

“Abbiamo urgente bisogno di mandare a casa questa classe politica” incalza la consigliera che sottolinea l’urgenza di avviare un efficace piano di rilancio per la regione che passi attraverso il turismo, il sostegno al credito alle Pmi, l’istituzione del reddito di cittadinanza (unico strumento per rilanciare i consumi), l’implementazione della rete dei trasporti e un piano di investimenti su piccole infrastrutture che mettano in sicurezza il territorio: ospedali, scuole, abitazioni, strade. Insomma per la Marcozzi i partiti hanno sonoramente fallito, “è ora che il popolo abruzzese affidi al M5S la possibilità di risollevare la regione da questo disastro”.

L’assessore Paolucci invece sul rapporto Svimez 2017, sembra essere di un altro avviso.Per quanto riguarda l’occupazione, specifica, la variazione tra 2016 e 2015 segna un più 0,5% mentre diminuisce del 3,2% il tasso di persone in cerca di occupazione. Cresce  dell’1,2% il tasso di occupazione, passando dal 54,5% al 55,7% riducendo così dello 0,5% il tasso di disoccupazione.

Numeri che, sottolinea Paolucci, distanziano di gran lunga il dato medio del Mezzogiorno, che vede il tasso di occupazione al 43,4% e quello di disoccupazione al 19,6%. “L’Abruzzo si conferma dunque terra cerniera tra Nord e Sud, con dati che la pongono nettamente al di sopra dei valori registrati nel resto del Mezzogiorno e che guardano al centro Italia, “obiettivo primario dell’amministrazione D’Alfonso,  avvicinare ulteriormente la nostra regione alle aree più sviluppate del Paese e il 2018, con l’avvio di tutti i cantieri previsti nel Masterplan, segnerà certamente una svolta per l’economia abruzzese”.

Sul prodotto pro capite, l’Abruzzo registra 22 mila 853 euro per abitante (+0,1%), una cifra che pone la regione  al di sopra rispetto al dato medio del Sud (17.146,00) e in avvicinamento verso la media nazionale (25.890,50). Sul prodotto interno lordo, considerato un dato “vecchio” spiega  “è vero che nel 2016 si è registrata una flessione dello 0,2 ma si tratta di una caratteristica comune alle regioni colpite dal sisma verificatosi nei mesi di agosto e ottobre, con Umbria (-1,1) e Marche (-0,2) più penalizzate rispetto al Lazio (+0,1) che fa marcare un aumento contenuto. Paolucci pone  l’attenzione poi su quei dati economici in forte aumento, quelli relativo alle esportazioni (+9,7%) e un buon accrescimento dei depositi bancari (+2,4%). Dal rapporto Svimez sono confluite con una serie di proposte a partire dall’istituzione di nuovi corridoi trasversali al bacino del Mediterraneo e al suo interno, la creazione di un asse centro-settentrionale che vada dalla Spagna (Barcellona) all’Est europeo passando per Civitavecchia, Ortona-Pescara e la Croazia. Uno schema al quale la giunta sta lavorando “sin dal suo insediamento”.

Per l’onorevole Fabrizio Di Stefano però si tratta di “una bocciatura severa e senza sconti del governo D’Alfonso” ribadendo come l’Abruzzo sia l’unica regione del Mezzogiorno ad avere un dato di crescita del Pil con il meno davanti.

“Non solo quindi perdiamo punti importanti rispetto allo scorso anno, ma addirittura arriviamo ad essere in decremento, a dispetto dei parametri di tutte le altre Regioni del Sud che invece sono in crescita”. Per Di Stefano una cosa è certa si sta tornando indietro “a fronte di una promessa sbandierata agli abruzzesi quattro anni fa in campagna elettorale, quella per cui i parametri dell’Abruzzo avrebbero agganciato quelli delle virtuose Regioni del Nord Italia, stiamo invece retrocedendo verso i parametri del Centro Sud e questo, assolutamente,  non depone bene per la nostra economia”.

Ma le avvisaglie c’erano per l’onorevole “l’agricoltura, che vede un ritardo allucinante sull’emanazione dei bandi per l’erogazione dei fondi Europei o a un altro settore fondamentale come la sanità  che, purtroppo, vede il debito che sta riprendendo ad aumentare, come non era mai stato nel precedente quinquennio a guida centrodestra”.

1 Commento su "Mezzogiorno, l’Abruzzo unica regione a non crescere"

  1. Il M5S sta rubando la piazza al divulgatore statistico locale.
    Chissà come la prenderà.
    Comunque è un bene avere notizie che sollevano l’animo degli abruzzesi.
    Grazie.
    Sempre.

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