Mancato versamento del quinto, la Asl si difende. Replica del PD: “Atteggiamento disarmante”

La Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila avrebbe già provveduto a inoltrare specifica richiesta per il pagamento, ai relativi creditori, delle trattenute in busta paga dei propri dipendenti. A comunicarlo è la stessa Azienda sanitaria aquilana, che parla di accuse infondate, quelle da parte della Cgil della provincia dell’Aquila, in merito al mancato versamento del quinto dello stipendio agli istituti di credito.

“L’accusa lanciata dall’organizzazione sindacale – scrivono i vertici Asl – è solo l’ennesimo tentativo di screditare l’Azienda, composta da personale sanitario e amministrativo che, rammentiamo, ha risposto a un attacco informatico di enorme portata, causa di inevitabili disagi e rallentamenti, senza per questo venir meno agli impegni assunti nei confronti degli utenti”.

Il servizio Bilancio avrebbe allegato il dettaglio completo dei soggetti beneficiari per il disbrigo delle procedure bancarie necessarie.

“Per tali ragioni – conclude la Asl – non sono ricevibili strumentali accuse aventi l’obiettivo di infangare la considerazione e il riguardo che questa Direzione strategica ha nei confronti dei propri dipendenti”.

Fatto sta che decine e decine di dipendenti si sono visti recapitare in questi giorni la raccomandata della banca. E la comunicazione era affilata come lame: le rate di aprile e maggio non sono state pagate e, come da prassi, alla terza rata saltata si finisce dritti nella lista nera del credito. Attacco hacker o meno.

A replicare all’Azienda sanitaria provinciale sono gli esponenti del Pd Stefano Albano, capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, Stefano Palumbo e Stefania Pezzopane, consiglieri comunali dell’Aquila, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il segretario del Pd aquilano Nello Avellani e quello provinciale Francesco Piacente ed Eva Fascetti responsabile Pd per la sanità.

“La gestione della Asl provinciale dell’Aquila – si legge nella nota – ha raggiunto un punto di non ritorno, un caso clamoroso di cui il sonnolento centrodestra – interessato alla sola costruzione del consenso pro domo sua – non si accorge o, peggio, non vuole accorgersi: l’azienda, dopo il caso dell’attacco hacker, non versa il quinto dello stipendio dei dipendenti alle banche! Un fatto che, da solo, basterebbe a chiedere scusa e a lasciare in silenzio l’incarico, ma abbiamo imparato a conoscere la presunzione del direttore generale e il suo attaccamento al potere e ci sembra persino superfluo, oramai, chiederne le dimissioni. Saranno le sedi opportune, ora, a ristabilire le regole dopo la diffida dei sindacati”.

“I dipendenti dell’azienda sanitaria – spiegano gli esponenti del Pd – rischiano, nel migliore dei casi, di dover pagare delle more o, peggio, di finire nel ‘libro nero’ del Sistema di informazioni creditizie come cattivi pagatori, considerando che la Asl ha trattenuto il quinto dello stipendio senza versarlo alle banche. Siamo davanti ad un atteggiamento disarmante, soprattutto a leggere il ‘bollettino’ quasi quotidiano che dirama l’azienda condito dal ritornello secondo cui ‘tutto va bene”’.

“Stando a quanto denunciano dipendenti e sindacati, peraltro – aggiungono – sono state le banche ad avvertire del mancato pagamento delle rate di aprile e maggio, perché l’azienda – impegnata in quella che appare più come sterile propaganda che come comunicazione istituzionale, soprattutto di crisi – non si è neppure degnata di avvertire il personale”.

“Ma d’altra parte – rilevano gli esponenti del Pd – a proposito di sensibilità nei confronti dei lavoratori, cosa aspettarsi da un’azienda che detiene il primato di lavoro precario in Abruzzo e che non sta pianificando il turnover per i prossimi anni e questo non può che preoccupare, considerando che 611 unità lavorative risultano avere una età compresa tra i 60 ed i 64 anni e 139 unità lavorative tra i 65 e 67 anni. Nel frattempo, proprio in questi giorni, la Asl della provincia di Chieti ha concluso le procedure di stabilizzazione per la bellezza di 624 precari tra infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici di radiologia, medici, veterinari, farmacisti e psicologi”.

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