Morte di Alessia, l’ipotesi di un cocktail di farmaci

Sarebbe stato un cocktail di farmaci a causare il ricovero in ospedale e poi la morte di Alessia Puglielli, la quarantenne di Sulmona deceduta all’ospedale Gemelli di Roma sabato mattina dopo essere stata ricoverata in Rianimazione per quattro giorni.

La certezza potrà arrivare in realtà solo dall’autopsia che nei prossimi giorni il procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Basentini, disporrà sulla salma, esame autoptico disposto come atto irripetibile nel fascicolo d’inchiesta aperto per il momento contro ignoti e che si svolgerà alla Sapienza, dove la salma è stata trasferita ieri su disposizione della procura. La scelta di eseguire gli esami in una struttura diversa da quella nella quale Alessia è stata ricoverata, è dovuta al fatto che non si esclude l’imperizia medica nelle ipotesi della morte della donna.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, però, la donna è stata ricoverata il 4 luglio scorso a seguito dell’allarme lanciato dal suo compagno, un musicista romano, che avrebbe chiamato il 118 spiegando come la sua compagna avrebbe ingerito una quantità imprecisata di farmaci come reazione alla loro storia d’amore che si stava interrompendo.

Dunque, un gesto volontario per amore, questo almeno il primo quadro che esce dalle testimonianze che, però, dovranno essere tutte verificate e approfondite in sede di indagine.

Tanto più alla luce della testimonianza raccolta dal nostro giornale e secondo cui Alessia qualche mese fa, avrebbe inviato ad un avvocato di Sulmona un video nel quale mostrava di avere diversi lividi diffusi sul corpo. Alessia si sarebbe rivolta all’avvocato per chiedere una consulenza, salvo poi chiamare qualche giorno dopo chiedendo di cancellare le immagini e di dimenticare quello che gli aveva detto. Fatti che potrebbero essere più o meno rilevanti e che l’avvocato è pronto, alla luce delle ultime novità, a raccontare ai magistrati qualora ce ne fosse bisogno o ne facessero richiesta.

6 Commenti su "Morte di Alessia, l’ipotesi di un cocktail di farmaci"

  1. ….mi chiedo se ha senso pubblicare una serie di ipotesi, ancora da verificare, sulla vita di una persona che non c’è più….rip

  2. Pina, tendenzialmente sono d’accordo ma probabilmente anche chi scrive l’articolo è rimasto scioccato dalla morte di Alessia e la stampa in certi casi anche se può sembrare invadente può essere un mezzo di pressione mediatica che spinge gli inquirenti a raggiungere la verità vera sull’accaduto

    • Non credo serva questo a fare muovere chi di dovere affinché si faccia luce sulla vicenda, per lo meno non dopo pochissimi giorni…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*