Ordine forense, ampia riconferma per Tirabassi

Squadra confermata a palazzo Capograssi tra le toghe del foro: dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine forense sulmonese, infatti, ieri si è proceduto alla nomina del direttivo.

Luca Tirabassi, presidente uscente e candidato più votato, è stato confermato all’unanimità alla guida del consiglio. Lo affiancheranno in particolare Giuseppe Giammarco come segretario e Antonietta Pace come tesoriere.

A giorni con la conversione del Decreto Milleproroghe dovrebbe arrivare l’atteso emendamento per la proroga della chiusura dei tribunali minori che, ad oggi, è fissata al 31 dicembre prossimo. La proroga è stata condivisa con il governo, oltre a trovare consenso trasversale tra le forze politiche, di conseguenza non dovrebbero esserci brutte sorprese per i presidi di giustizia di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano.

La vera sfida sarà quindi nella commissione che dovrà occuparsi di riscrivere la geografia giudiziaria del Paese, riforma attesa da oltre dieci anni.

2 Commenti su "Ordine forense, ampia riconferma per Tirabassi"

  1. Per davvero,tutte persone che vengono dallap povertà e che vogliono vivere lautamente a spese dell’erario, una stessa massa di plebi romane il cui mantenimento gravava sulla annona pubblica. Ora esiste il favoloso strumento sociale del reddito di cittadinanza che fa assistenza esplicita ed alla luce del sole dei sogetti deboli e parassitarii ,e viene abolito. Vengono mantenute in piedi queste astruse forme di assistenze sociali occulte mediante i tribunli nocivi e contrari all’ ordine pubblico oltre che un altro enorme apparato impiegatizio inutile in ogni struttura pubblica, ad iniziare dalle centinaia di corazzieri sabaudi che attorniano illegalmente il presidente della repubblica dal 2.6.1946

    • Ben certo,nessun cittadino abruzzese ha speso una sola parola per il mantenimento parassitario dei tribunalini.Qualcosa significa e la politica ammicca facendo finta di non vederlo.La verità è che sono un tremendissimo peso sociale come tutti i poveracci a carico del bilancio pubblico.

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