Pseudopolitici con interessi particolari. La risposta di Proietti e Di Rienzo alla maggioranza

Promettono di vigilare, svolgendo il compito proprio degli oppositori e di “usare se necessario gli strumenti che la legge mette a disposizione per arginare eventuali danni alla città”. Sono i consiglieri comunali Caterina Di Rienzo e Maurizio Proietti che in un comunicato rispondono alle frecciate lanciate dalla maggioranza nell’ultima dichiarazione rilasciata sul caso D’Aloisio.

Un tradimento che, ribattono i due consiglieri, non sono stati loro a commettere quanto la stessa maggioranza dalla quale essi sono stati costretti a dissociarsi “per gli atti di imperio di alcuni personaggi” e per “il gioco poco limpido”, fatto da quanti volevano “restare soli per gestire i soliti interessi politici particolari che tormentano questa città da anni”. Al contrario degli scriventi, che nessun altro interesse avevano se non “attualizzare quanto promesso in campagna elettorale”. Loro che non hanno “certo bisogno di prebende perché abituati da sempre per il nostro ruolo professionale e sociale ad emolumenti importanti”. Se mai una colpa hanno avuto Di Rienzo e Proietti è quella di aver “assecondato la richiesta di Di Piero e Pingue a candidarsi nella lista Sulmona Libera e Forte” che li ha visti poi costretti ad opporsi “agli atti di arroganza” compiuti da altri.

Quelli che hanno portato avanti “una scellerata politica autoreferenziale”, isolando completamente Sulmona da ogni contesto decisionale, e provocando “un’inversione di tendenza del gradimento” ancora in atto. Da parte di quei cittadini che “non si sono accorti” dell’azione amministrativa rivendicata dalla maggioranza attenta più alla “politica dei like o dell’autocompiacimento fatta per assicurarsi il centro della scena” che alla vera politica. Come quella del barone Giuseppe Angeloni che, ricordano i consiglieri, nel 1867 “stimava opportuno, in ossequio al patto stretto con gli elettori, presentare il consuntivo del mandato”. Un esempio che andrebbe seguito oggi più che mai, abituati come siamo, continuano gli scriventi, a vedere politici ed amministratori “affidare il loro pensiero debole, e in alcuni casi debolissimo, ad autoreferenziali elucubrazioni sui social network e sui media”.

“Solitari analisti dei propri movimenti interiori” così vengono definiti gli attuali politici alla guida della città nei quali ciò che latita, secondo Caterina Di Rienzo e Maurizio Proietti è “la paratassi” che “di alto livello nei veri vecchi politici impediva loro l’appannarsi dello spirito critico, della morale e dell’etica”. E la cui assenza oggi invece ha trasformato gli odierni politici in “idioti nel senso di circoscritti, irretiti e prigionieri del web”, in “un manipolo di leoni di tastiera che in tempo reale comunicano pur non capendo quasi nulla e non avendo nulla da comunicare”.

Ma solo celebrare “piccole cose di pessimo gusto”, come soleva dire Guido Gozzano che i consiglieri citano rimpiangendo quel “pensiero assorto, meditante e concentrato” che oggi ha lasciato il posto a un “pensiero vacuo e inconsistente”. Per passare dall’homo sapiens all’homo videns “che ha bisogno di messaggi rapidi e di immagini sintetiche”, “che ascolta ma non legge” o legge poco “affidandosi all’intuito e non al ragionamento”. Descrizione perfetta di quelli che Di Rienzo e Proietti non esitano a definire “pseudopolitici attuali” schiavi del computer, uno strumento che dietro la spettacolarizzazione “distrugge i perimetri della critica, esaspera l’eccitazione emotiva e l’aggressività latente e, così agendo, si illude di celare la sua sconcertante povertà di contenuti”. Una realtà sulla quale i consiglieri promettono di non abbassare la guardia continuando a svolgere il compito che gli oppositori politici sono chiamati a fare, vigilare.

3 Commenti su "Pseudopolitici con interessi particolari. La risposta di Proietti e Di Rienzo alla maggioranza"

  1. Finalmente chiarezza. Cosa faranno adesso i Nostri attuali Consiglieri di Maggioranza non certo scelti dai Cittadini di Sulmona nell’ultima tornata Elettorale?

  2. bene,benissimo,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude/partitocrazia,la Questione morale,allarme lanciato da piu’ di 40anni…I partiti sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”…ogni piccolo movimento spara, prima che l’altro faccia lo stesso con te,ma qui non si muove niente, non è rimasto nessuno,cantava Lucio…nel borgo piu’ bello d’italia (per alcuni) accede di tutto di piu’,mense,rifiuti,sanita’,lavori di pubblica utilita’,sicurezza,eventi,ecc,ecc, e’ tutto un’interesse particolare,basta fare una piccola ricerca in rete,ci sono societa’/aziende/ditte individuali con diversi procedimenti amministrativi,civili,penali.agenzia delle entrate,inps,ecc,ecc,quindi,tutto in regola nel pieno rispetto delle Leggi? Forza e coraggio,purtroppo sono pochissimi i Cittadini consapevoli,quelli che tirano pedate bene assestate,avanti tutta,e basta,o no?

  3. Il fustigatore | 22 Aprile 2024 at 16:16 | Rispondi

    Come dare loro torto?
    “Sedotti e abbandonati” (si potrebbe dire chiosando il titolo di un vecchio film) da una politica il cui orizzonte era fin dall’inizio il solito maneggio di apprendisti stregoni fin troppo scoperto.
    Non si spiegherebbe altrimenti come sia stato possibile che una solida maggioranza numerica dopo aver praticamente espulso dal suo seno i tre consiglieri più votati abbia avuto bisogno del sostegno di chi aveva osteggiato in campagna elettorale, rinnegando tutto ciò che aveva detto di rappresentare ai cittadini elettori. Ed un sindaco aggrappato a quella poltrona senza il pur minimo sussulto ……

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