Il rischio è quello di una visita ispettiva da parte della struttura ministeriale di monitoraggio e controllo sulle partecipate pubbliche e, allora, altro che Corte dei Conti: dal carrozzone di Cogesa potrebbero venire alla luce i tanti e troppi sbagli fatti nella gestione, con esiti inattesi, da mettere a rischio quella che fino a qualche anno fa era un’azienda gioiello della Valle Peligna. I magistrati contabili, d’altronde, hanno allertato il ministero, oltre ai sindaci, e nonostante la gravità della situazione, da parte degli amministratori, o meglio dei sindaci soci, non si è sollevato neanche il problema, rimasto finora sulla carta della magistratura e quella della stampa (poca a dire il vero).
Così oggi, dopo la richiesta di chiarimenti da parte del consigliere Mauro Tirabassi, sarà depositata una formale richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario: le firme in calce alla richiesta sono quelle dei consiglieri Maurizio Balassone, Francesco Perrotta, Fabio Pingue e Roberta Salvati, che ricordano alla Casini e alla sua maggioranza, come la censura della Corte dei Conti fa seguito alla diffida fatta nell’agosto scorso dall’opposizione e ignorata dalla maggioranza (che disertò il consiglio comunale convocato per questo motivo) – “atteggiamento beffardo” – lo definiscono i quattro.
“La delibera della Corte dei Conti, per altro trasmessa alla struttura di monitoraggio e controllo sulle partecipate pubbliche istituita dall’art. 15 del D.Lgs. 175/2016 (che esercita ‘poteri ispettivi’ ai sensi dell’art. 6, comma 3, del D.L. 95/2012) – scrivono i consiglieri – è fonte di perplessità rispetto al corretto esercizio delle prerogative del Comune di Sulmona ed ingenera preoccupazione nei cittadini che, attraverso l’imposizione fiscale, finanziano il servizio di igiene pubblica”. Perché poi a pagare, è bene ricordarlo, sono sempre e solo i contribuenti.
Pagano la decisione, ritenuta immotivata dai magistrati, di passare da una governance gestita da un amministratore unico a quella gestita da un consiglio di amministrazione a tre (con l’imbarazzante motivazione di dover garantire rappresentatività in un organo esecutivo) e pagano soprattutto, fa notare la Corte dei Conti e sottolineano i consiglieri di opposizione, i costi di gestione di un carrozzone che conta 196 dipendenti a fronte dei 118 di media che hanno il resto delle partecipate in Italia (e che hanno anche un bilancio superiore a Cogesa).
Al di là degli aspetti giuridici e contabili, c’è una riflessione, profonda, che occorre fare dal punto di vista politico e a motivare, giustamente, una immediata discussione in consiglio comunale, perché è stata la politica ad utilizzare la società come una specie di ufficio di collocamento, particolarmente attivo, c’è da dire, in prossimità di ogni campagna elettorale.
E ad ottobre si vota di nuovo.
Paga sempre Sulmona, mai chi la manovra!
segnalazione alla Procura della Corte dei Conti x danno erariale e danno all’immagine
Informazione di servizio, ma il centro di raccolta di Sulmona è ancora chiuso?
Ma non è lo stesso per la SACA??
Come mai di questa partecipata non se ne parla??
Dopo asl arta e noe mo tocca al ministero