Scuola Capograssi, due offerte per la sede temporanea

Le buste saranno aperte e valutate nei prossimi giorni, comunque a stretto giro, perché i lavori alle scuole Capograssi dovrebbero partire a metà giugno e senza la certezza di una sede alternativa non si potranno sfrattare gli studenti.
Sul tavolo di palazzo San Francesco, intanto, oggi sono arrivate due proposte in risposta all’avviso pubblico fatto dal Comune per reperire spazi adeguati ed entrambe presentano delle criticità che l’amministrazione comunale dovrà valutare con molta attenzione.
Della prima proposta dovrà infatti essere verificata la disponibilità, perché la società che ha risposto, la Sant’Antonio, ha già una trattativa aperta e molto avanzata con la Provincia per ospitare in quella sede, quella di via Mazzini, gli studenti dell’Itcg De Nino-Morandi. Il contratto non è stato ancora sottoscritto per alcuni chiarimenti richiesti dal preside sulla destinazione d’uso dell’immobile, un particolare tecnico che, dicono dalla Provincia, è comunque facilmente superabile. La Provincia dal canto suo è convinta nell’andare avanti nella trattativa che è quasi conclusa, tanto più che la stessa scuola ha annunciato l’inizio delle lezioni a settembre in via Mazzini. E’ evidente che se nell’edificio andrà l’Itcg, non ci sarà spazio per le Capograssi.
La seconda proposta è stata invece presentata dal Cogesa che ha acquistato da poco i capannoni del nucleo industriale di Sviluppo Italia: 5mila metri quadrati coperti dove insistono già alcune aziende (dalla produzione del pane, ai sistemi elettrici e fotovoltaici) e dove saranno prima o poi trasferiti anche gli uffici della società pubblica che smaltisce i rifiuti. Lo spazio qui ci sarebbe, ma al momento manca la destinazione d’uso e soprattutto qualche perplessità la pone la coabitazione tra le attività produttive presenti e quella didattica (bambini delle materne e delle medie), oltre all’oggettiva distanza dal centro città dell’immobile che si trova nei fatti nella periferia estrema del nucleo industriale.
Il Comune ha messo a disposizione un canone di 110mila euro per dieci mesi, con la richiesta però di stringenti caratteristiche: millecento metri quadrati non frazionati, dieci aule ordinarie, due laboratori, cinque locali da destinare ad uffici, una sala professori, tre aule per la scuola dell’infanzia, un locale per la mensa e ancora servizi igienici a sufficienza e cablaggio internet, oltre ovviamente a tutte le destinazioni urbanistiche e sismiche necessarie.

1 Commento su "Scuola Capograssi, due offerte per la sede temporanea"

  1. aldo tassinari | 10 Maggio 2019 at 09:48 | Rispondi

    ma fatemi capire, la COGESA fa rifiuti o si occupa di immobiliare? perché non pensa a pulire il cesso di città che ci ritroviamo? il parco fluviale è in condizioni pietose, così come la zona delle marane e le frazioni in genere. ma nessuno dice niente dei solerti sindaci illuminati?

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