Stipendi dimezzati alla Saca, Cgil: “Inaudito, convocare i soci”

“Un comportamento di una gravità inaudita” così la Cgil definisce la decisione di Saca di pagare ai suoi dipendenti solo la metà dello stipendio di aprile per pagare le proprie bollette della luce, lievitate del 120%. La notizia, anticipata dalla nostra testata, preoccupa il sindacato che solo grazie alla stampa è venuta a conoscenza delle vere ragioni per le quali l’altro giorno è stato diramato l’avviso ai dipendenti nel quale si annunciava l’erogazione di soli 700 euro di stipendio per questo mese, con la prospettiva di avere il resto a fine mese.

“Ciò che ci stupisce è che in un recente incontro tra Organizzazioni Sindacali, rappresentanze sindacali e azienda di inizio aprile, avevamo espresso la nostra preoccupazione sulla tenuta economico finanziaria della società e chiesto rassicurazioni sul pagamento delle retribuzioni di lavoratrici e lavoratori, senza che nulla di ciò che sta accadendo in queste ore ci venisse prospettato – scrive il segretario provinciale Roberto Moretti -. Tali costi non possono essere scaricati sui propri dipendenti, che già vivono situazioni di disagio e si trovano ad affrontare aumenti generalizzati del costo della vita. Da un lato si adottano, a livello governativo, soluzioni tampone (come il bonus di duecento euro destinato a lavoratori e pensionati) di certo non pienamente soddisfacenti, dall’altro lato Saca SpA scarica sui suoi dipendenti l’aumento dei costi energetici”.

La cosa non può finire qui: “È necessario, a questo punto, che di questa grave situazione siano interessati tutti i soggetti pubblici coinvolti, dalla Regione Abruzzo e dall’Ersi, fino ai sindaci dei comuni soci della Saca SpA – continua la Cgil -, preoccupati che questa assurda decisione possa essere il preludio di un aggravamento della situazione o possa diventare una consuetudine nei mesi che verranno. Riteniamo, pertanto, che debba essere convocata il prima possibile un’assemblea dei soci alla presenza delle parti sociali”.