Struttura non idonea, via i migranti dalla Casa Santa

Via i migranti dal centro di accoglienza della Casa Santa dell’Annunziata. Nella sede di corso Ovidio, spiega la stessa Asp 2, non possono stare più, e in verità non potevano stare neanche prima. L’edificio non è sicuro, è inadeguato, strutturalmente non consono ad ospitare tra le 27 e le 36 persone, con il loro peso di mobilio e traffico.
Lo ha stabilito una perizia tecnica disposta dalla stessa Casa Santa e consegnata l’altro giorno nelle mani del presidente Armando Valeri che, ieri, ha così scritto alla prefettura, annunciando la risoluzione immediata della convenzione che doveva scadere a fine anno e chiedendo “di attivare ogni misura prevista dalla legge per il trasferimento dei migranti attualmente assistiti”.
Secondo la perizia eseguita dall’ingegner Daniele Cianchetta “le misure di sicurezza non risultano soddisfatte poiché il coefficiente di sicurezza è inferiore all’unità per ciascun caso analizzato”. In altre parole i solai dello storico edificio non possono sopportare il peso di un centro di accoglienza (“ma questo non significa che gli immobili sono inagibili in senso generale ed assoluto” spiega Valeri), tant’è che dopo i lavori per la realizzazione dei bagni per i migranti, si sono cominciate a registrare negli appartamenti sottostanti infiltrazioni di acqua e crepe che, tra l’altro, hanno rovinato alcune volte affrescate.
“La dismissione del servizio di accoglienza è ormai fondata su elementi oggettivi legati alla sicurezza delle strutture che a dire dell’esperto nominato non sono compatibili ed idonee rispetto al servizio di accoglienza migranti – commenta il presidente Valeri -. Ciò detto, l’amministrazione che rappresento da subito non ha condiviso la scelta fatta di assistere i migranti in quegli immobili nel cuore di Sulmona e con una gestione gravosa ed antieconomica per un ente già in sofferenza. Nonostante ciò abbiamo gestito al meglio il servizio in questi mesi continuando però a segnalare alla prefettura l’inadeguatezza degli immobili senza mai ricevere riscontro”.
Sui tempi del trasferimento e della chiusura del centro, Valeri non si sbilancia. Dipenderà dalla rapidità con cui la prefettura riuscirà a trovare una nuova collocazione ai 26 ospiti attualmente presenti. Ma è presumibile che, data la certificazione di non idoneità, nessuno alla prefettura vorrà tenere sulla brace il pericolo che quei solai cedano da un momento all’altro e che si possano verificare danni a cose e soprattutto a persone.

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